Solarolo ricorda la piccola Franci correndo. La mamma: “Sogno un paese inclusivo”

Quando poco dopo la perdita della sorellina Martino, dieci anni, per la comunione ha ricevuto in regalo un viaggio a EuroDisney, ha detto alla mamma: “Dovresti andare al muro del pianto”. Un lutto pesante e inaspettato quello che lo scorso aprile ha colpito la famiglia di Roberta Zoli, di Solarolo (in provincia di Ravenna), mamma di Francesca, affetta dalla sindrome dalla sindrome da delezione 1p36, una malattia rara che aveva spinto Roberta ad aprire un blog sul tema e poi a pubblicare un libro per accorciare le distanze tra bimbi con disabilità e non.

Nonostante la morte di Francesca, che aveva solo tre anni, Roberta e l’Anffas di Faenza non hanno rinunciato a ripetere l’iniziativa di beneficenza dell’anno scorso “Corriamo con Franci”, una serie di gare podistiche per adulti e bambini organizzate insieme a Denny Conti che si terranno giovedì 21 settembre alle 19 all’interno dell’Oktoberfest solarolese. Nel 2016 hanno finanziato la musicoterapia per Francesca (ma anche per altri bimbi visto che la cifra raccolta, oltre 3mila euro, ha superato le aspettative), mentre quest’anno avranno un altro obiettivo: comprare un’altalena nido accessibile anche ai bimbi disabili da installare nel parco Luca Conti, sostenere l’acquisto di libri da tradurre in CAA (comunicazione aumentativa alternativa) per l’associazione faentina “Fare leggere tutti” e trasformare Solarolo in un paese in CAA: “Insieme all’assessore Martina Tarlazzi abbiamo maturato il progetto – spiega Roberta – che dovrebbe portare tutti i locali e i negozi di Solarolo ad avere delle tabelle in CAA, quindi con simboli e immagini, per facilitare l’accesso e la comunicazione a tutti”. La raccolta fondi verrà fatta attraverso le iscrizioni alle gare, la lotteria e la vendita di magliette e braccialetti.

Obiettivi che stanno dando a Roberta un po’ di forza in più per affrontare il dolore più grande: “Questo è il cammino che Franci ci ha insegnato e ci ha indicato, che ci ha fatto vivere sulla nostra pelle. Portarlo avanti è come continuare a lottare per lei, anche se non più per lei”. Nel frattempo Roberta ha aperto un altro blog per parlare del suo lutto e di quello strano gioco di presenze e assenza che la vita a volte ci riserva.
Si chiama DueFeM. Perché di figli, Roberta, ne ha ancora due: “Una mamma un giorno mi ha chiesto quanti bambini avessi e mi sono ritrovata a risponderle due, un maschio e una femmina. Perché sì, ne ho due, Franci sarà sempre qui con noi”.

L’altro blog, quello in cui raccontava la rara malattia cromosomica della sua bimba, è rimasto aperto ma senza nuovi post: “Mi serve comunque a restare in contatto con altre famiglie che vivono la stessa esperienza. Homeless book, la casa editrice che ha pubblicato il mio libro, mi ha fatto una sorpresa stampandomi e rilegandomi tutto quello che ho scritto in questi anni”.

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