Riempire un vuoto editoriale. Ma anche far capire al pubblico che i libri scritti in un linguaggio diverso da quello al quale siamo abituati non esistono solo nei centri frequentati dai bambini con problemi cognitivi. Tommaso Maria Minardi, faentino, faceva il traduttore. Oggi è il titolare di Homeless Book, una casa editrice nata anche dalla sua esperienza personale: essere il papà di Domenico, un bimbo di quasi sei anni affetto da una malattia rara, la sindrome di Cornelia de Lange che gli impedisce in parte di comunicare, non togliendogliene, però, la voglia e l’esigenza. La mamma, Daniela Casotti, ci aveva raccontato oltre un anno fa le strategie che utilizza con suo figlio per facilitarlo, in primis la Comunicazione aumentativa e alternativa.
E sono propri i libri in CAA, che semplifica i testi e li integra per le persone che non utilizzano, o usano poco, il canale verbale, a costituire la novità più grande portata da Tommaso e dalla moglie: “La nostra linea non è solo quella di pubblicare libri già esistenti, poi modificati in CAA, ma di partire da zero, inventando storie e illustrazioni ad hoc, pensate appositamente per bambini con difficoltà comunicative. Allo stesso tempo, quest’anno vorremmo concentrarci sulla produzione di video, in particolare cartoni animati facilitati e accessibili: nessuno, su questo fronte, pensa mai al mondo della disabilità”.
Tommaso, che con Daniela è anche volontario nell’associazione “Fare leggere tutti” che a Faenza organizza l’omonimo festival, è modesto: “Non abbiamo inventato nulla, potenziamo solo quello che già altri, magari non in Emilia-Romagna, fanno. Cerchiamo solo di uscire dai confini, di raggiungere un pubblico più vasto, mossi anche dalla motivazione che ci danno le persone che comprano i libri, nel momento in cui ci raccontano che piacciono molto anche i bambini normodotati“.
E dai lettori, sta arrivando una nuova richiesta: “I genitori ci chiedono le favole. E noi staremo molto attenti alle istanze delle famiglie, visto che lavoriamo per loro. Quando abbiamo iniziato questa avventura, nessuno ci dava una lira. Invece stiamo dimostrando che anche da una piccola realtà come Faenza, si possono davvero fare grandi cose”.
Utilizzando, tra l’altro, un metodo di lavoro anti-spreco: “Abbiamo un sistema di pubblicazione a piccola tiratura, che ci consente di stampare solo quando arrivano gli ordini. I nostri libri sono comunque reperibili nelle librerie di tutta Italia”.
Qui avevamo raccontato del libro “Pinocchio in CAA” dell’illustratrice Raffaella Di Vaio.
In questo articolo ci sono 0 commenti
Commenta