Libri di testo con messaggi razzisti, la rabbia di Marwa Mahmoud: “Basta con questa narrativa”

“Mi sono messa nei panni di un bambino con la carnagione non caucasica e ho immaginato la sua mortificazione per essere accostato a qualcosa di negativo, sporco, inferiore”. Marwa Mahmoud è la consigliera comunale di Reggio Emilia che qualche giorno fa, sui social, ha sollevato il caso del libro di testo per le scuole primarie “Rossofuoco” di Ardea Editore dove compare la frase “Sei sporca o sei tutta nera?” all’interno di un brano estrapolato da una raccolta del 1995.

Una presa di posizione che le è costato qualche attacco da parte dei leghisti ma sulla quale non retrocede: “Sono stati alcuni genitori di origine straniera a segnalarmi la cosa, evidentemente offesi da una narrativa che ai miei tempi, quando arrivai dall’Egitto e iniziai a frequentare le scuole in Italia, sarebbe stata impensabile. Oggi assistiamo a una retorica dell’odio e a rigurgiti nazi-fascisti che paiono come autorizzare un certo modo di esprimersi. Come se il colonialismo si portasse dietro ancora degli strascichi”
La polemica fa seguito a quella relativa a un altro libro di testo, quello che contiene la frase “Io vuole imparare italiano bene”, corredata dall’immagine disegnata di un bambino dalla pelle scura: “In quel caso il gruppo editoriale Raffaello ha scritto un post per scusarsi della vignetta e ha inviato alle scuole che hanno in adozione quel libro un’etichetta sostitutiva. Il libro, comunque, in fase di ristampa verrà modificato”.


Per Mahmoud è il dito puntato contro la diversità che deve preoccupare: “C’è un clima di accanimento e c’è una morbosità atroce nei confronti di chi è diverso, spesso dipinto come animaletto da circo: è ora davvero di segnalare queste aberrazioni”.

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