Se le famiglie monogenitoriali sono in crescita, lo stesso discorso non vale per le agevolazioni alle quali – al pari dei nuclei con due genitori – potrebbero avere diritto. L’ennesima dimostrazione, dopo le denunce dell’associazione Small Families, arriva da Lucia Boccadamo, avvocato, da poco trasferitasi a Bologna con i due figli, che però ancora non frequentano le scuole in città.
Quando la donna, che ha una famiglia monoreddito, ha provato a informarsi sugli abbonamenti ai bus, ha scoperto quello che non credeva, ovvero che per accedere alla tariffa scontata per i figli, è necessario che due adulti parte dello stesso stato di famiglia, siano in possesso di un abbonamento: “Peccato che io sia una mamma sola e che non sia possibile, dunque, che nella mia famiglia siano due i genitori che usano il bus. Premetto che Tper regala l’abbonamento a chi frequenta elementari e medie e mi ha fatto sapere che anche se i miei bambini non sono ancora residenti, potranno usufruirne. Ma il mio discorso non è egocentrico, non è tarato sulla mia situazione singola. Io parlo in generale, dico che è grave che un servizio pubblico sia ancorato a un’idea di famiglia non esaustiva. Oltretutto, nel largo panorama delle famiglie monogenitoriali, può esserci l’aggravante del reddito unico, che dovrebbe essere un elemento ulteriore per giustificare agevolazioni, non per escluderle”.
A far riflettere, secondo Lucia, è anche il fatto che altri Comuni dell’Emilia-Romagna, come Ferrara, prevedano invece gli sconti per i figli anche in presenza di un solo abbonamento in possesso di un adulto della stessa famiglia: “Senza paura di essere smentita, posso assicurare che di discriminazioni come queste ne abbiamo viste tante, in questi anni. Penso ai musei, alle mostre, ai cinema, agli acquari. A parte con Trenitalia, non sono mai riuscita a rientrare nelle varie tariffazioni o agevolazioni dedicate alle cosiddette famiglie”.
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