“Niente sconto, c’è un solo genitore”: le small families si raccontano a Bologna

Capita di andare in vacanza ma che l’hotel applichi lo sconto famiglia solo in presenza di due adulti. Capita anche che non esistano leggi regionali che prevedano un sostegno economico ai genitori soli. Sono solo alcuni ostacoli in cui le famiglie monogenitoriali incappano nella quotidianità. Perché i servizi, molto spesso, sono pensati prendendo come riferimento la famiglia cosiddetta ‘tradizionale’. Ecco perché l’associazione Small Families ha organizzato per sabato 28 ottobre a Bologna (Zoè Teatri, via Marco Polo 51) l’evento “Famiglie a geometria variabile” dove si parlerà di come promuovere e costruire nuove reti a supporto delle nuove famiglie. E ci sarà ovviamente anche Gisella Bassanini, presidente dell’associazione e mamma di una ragazzina di sedici anni che sta crescendo, da sempre, da sola. 
Gisella, chi sono le small families?

“Sono famiglie composte da un solo adulto e da uno o più figli minori o, se maggiorenni, non autonomi economicamente. Una categoria che però non fa emergere le grosse differenze che, a volte, esistono al suo interno. Prendiamo come esempio la mia situazione: io sono monogenitore da sempre mentre ho amiche separate con figli in affido condiviso, dove i padri sono affettivamente ed economicamente presenti. In Italia questa differenza non è contemplata. In Spagna, invece, lo è eccome: si è monogenitori se nella mia condizione o se vedovi”.
In quali ambiti vivete in modo più netto la ‘discriminazione’?
“Quello economico, evidentemente. Ci sono parchi divertimenti, alberghi e piscine dove lo sconto famiglia non è pensato per le famiglie come la mia. Qualcosa, d’altro canto, si muove: Trenitalia, per esempio, è stato uno dei primi soggetti ad applicare le riduzioni anche in caso di famiglia monogenitoriale. Il problema, però, è più ampio: manca una sensibilità a livello istituzionale e le ricadute si vedono nella vita dei servizi. Solo la Lombardia e il Veneto hanno leggi a sostegno delle famiglie dove c’è solo la mamma o solo il papà. Senza contare che per la Lombardia il sussidio economico vale solo per chi è stato sposato. Putroppo le istituzioni non hanno chiara la fotografia del fenomeno, non sanno bene che le famiglie monogenitoriali negli ultimi anni sono una presenza costante e in lieve crescita. Di conseguenze, gli interventi non sono adeguati”.
E non è solo questione di soldi…
“No, affatto. Pensiamo a un genitore che va in vacanza in un hotel dove non c’è il baby parking per i figli. Ecco, non è nemmeno libero di farsi una nuotata. L’assenza di servizi a sostegno della conciliazione è una piaga che viviamo sulla nostra pelle. Magari sei lì, circondato da mamme e papà, solo. E senza nessuna forma di aiuto”.
La vostra associazione è un buon canale per farvi sentire?
“Lo è ma vorremmo che realtà del terzo settore come la nostra venissero favorite, magari con la possibilità di accedere a bandi ad hoc”.

www.smallfamilies.it

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