Il primo figlio e il secondo figlio. Il primo che gode di attenzioni eccessive, che subisce le manie e le insicurezze dei genitori. Il secondo che cresce in maniera più spartana perché il padre e la madre, ormai, con l’esperienza sono più rilassati. A volte anche troppo. Un cliché che ha ispirato le vignette sulla maternità di Weng Chen, disegnatrice amatoriale (in realtà la sua professione è quella di sviluppatrice di videogiochi) trentenne di Seattle, che hanno molto successo negli Stati Uniti. La gente si immedesima in queste situazioni, riconosce le proprie ansie, i propri errori. E ci fa una bella risata. La stessa Weng, che ha due bambine e pubblica i suoi lavori sul sito Messy Cow e su Facebook, confessa all’Huffington Post: “Per il primo bambino sei agitata, entusiasta, piena di energie, e queste sensazioni tendono ad affievolirsi quando arrivano altri figli”.
Ed ecco che nascono le divertenti situazioni immortalate dalle vignette di Weng. Partendo dalla gravidanza, la madre che attende il primogenito dice: “Mangio solo cibi ad alto contenuto proteico e pochi carboidrati, avrò un bambino sano”. Quando arriva il fratellino, il pensiero è radicalmente cambiato. “Mi ingozzo con tutto ciò che mi va”. Altra situazione comica: i giocattoli. Primo figlio: “I nostri prodotti sono progettati e importati dall’Europa, naturali, privi di bisfenolo, in legno massiccio di prima qualità”. Secondo figlio: “Ehi, guardate cosa ho trovato! E’ gratis”.
Quanto ai progressi del bambino, per i disegni del maggiore la mamma si entusiasma al punto da dire: “Forse nostra figlia ha un dono!” mentre il secondogenito deve attirare l’attenzione dei genitori per mostrare loro i propri disegni e ricevere, per tutta risposta, un laconico: “Carino, ma ora vieni a tavola”. E che dire dell’igiene? Tutto ciò che tocca il maggiore “dev’essere lavato, sterilizzato e asciugato all’aria”. Per il secondo cambia tutto. A chi le fa notare che il figlio sta leccando il pavimento, la madre risponde con un “divertente!”.
Ed ancora. Primo giorno di scuola. Figlio maggiore: “Non posso credere che la nostra piccolina sia già cresciuta. Starà bene? Le mancheremo?”. Secondogenito: “Libera, finalmente!”. Alimentazione. Primogenito: “Cibo fresco ogni giorno, tutto biologico. La mia bambina deve mangiare solo il meglio”. Secondogenito: “Ho trovato questo nel frigo e l’ho riscaldato. Piangi pure se non è buono”. E l’allattamento? Si passa dal “perché non ho abbastanza latte? Perché non si attacca? Perché fa così male?… Devo resistere” al “non produco abbastanza latte, mi dispiace! Ecco il tuo biberon”. La febbre, infine. Per il primogenito c’è una sorta di disperazione catastrofica: “Corri! Chiama il dottore, chiama un’ambulanza”. Per il secondo più fatalismo e rassegnazione: “Devo chiamare il dottore quando sale a 39, adesso è a 38,9. Aspetterò ancora un po’…”.
Qui le vignette della mamma statunitense.
In questo articolo ci sono 0 commenti
Commenta