Cinture in gravidanza: “L’esenzione non serve, ecco come metterle”

Fino a qualche anno fa diversi ginecologi dei consultori dell’Emilia-Romagna ricevevano dalle donne in gravidanza la richiesta di essere esentate dall’utilizzo delle cinture di sicurezza in auto. Richieste che secondo quanto registrato da Simona Di Mario, pediatra del Centro di documentazione sulla salute perinatale e riproduttiva SaPeRiDoc, sono andate calando, forse per una maggiore consapevolezza e cultura sul tema da parte della mamme.
Dottoressa, l’idea che non sia bene allacciare le cinture quando si aspetta un bambino è un vecchio retaggio?
“Diciamo che è un’idea sbagliata, anche se non sappiamo quanto sia effettivamente diffusa. In Italia, per quanto ne so, non c’è una statistica sugli incidenti stradali delle donne in gravidanza ma se prendiamo come riferimento, per esempio, il Canada, vediamo che su 100mila gravidanze ci sono 2mila sinistri con una morte materna e quattro feti persi. Insomma, il fenomeno esiste ed è necessario vigilarlo”.
La legge consente alle donne, a fronte di un certificato, di evitare le cinture. Ci sono casi in cui è effettivamente sconsigliato?
“No, non ci sono condizioni che necessitano di questa precauzione, anche se la legge – che non può mai sostituirsi ai medici – lo prevede. Ci sono però delle precauzioni che è bene conoscere. Prima di tutto, la fascia bassa della cintura andrebbe messa sotto la pancia, non sopra. Il nastro alto, invece, oltre a non dover stare troppo vicino al collo, andrebbe posizionato di lato alla pancia, facendolo passare tra i seni”.
Ci sono altre precauzioni che è bene seguire?
“La distanza tra lo sterno e il volante dovrebbe essere di circa 25 centimetri. Il sedile, insomma, va spostato indietro per quanto si può, garantendosi ovviamente di arrivare ai pedali. L’air-bag, anche se la donna non guida, non andrebbe affatto disinstallato perché equivale a un’ulteriore protezione al feto”.
Nei corsi di accompagnamento alla nascita è un tema trattato?
“Dipende dalla sensibilità di ostetriche e ginecologi. Di certo sono informazioni da divulgare il più possibile, anche perché educano la donna anche in vista di quando sarà mamma e dovrà trasportare il proprio bambino. È per questo che l’informazione sull’uso delle cinture è stata inserita nella cartella Non da sola, che accompagna le donne della Regione Emilia-Romagna durante la gravidanza”.

 

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