I papà che tagliano il cordone ombelicale come simbolo del loro coinvolgimento. I neonati posati qualche minuto sul petto della mamma e poi portati via per essere pesati e lavati. I cesarei praticati perché più sicuri del parto naturale, per non essere denunciati in caso di imprevisti. Sono troppi, secondo la psicoterapeuta energetica Margherita Tosi, i gesti che non facilitano il legame tra madre e bambino. Se ne parlerà oggi al Parco Massari di Ferrara durante la terza edizione di “Little – la festa dei piccoli” organizzata dall’ associazione culturale Carpemira. Al festival – che vedrà anche la partecipazione di Giada Sundas oggi alle 16,30 – si terrà una conversazione intorno al tema (e al libro edito da Mimesis) “Nascere umani”. Domani alle 17,30, infatti, Margherita Tosi e Luisa della Morte discuteranno di come l’eccessiva medicalizzazione del parto abbia sfavorito l’attaccamento: “Oggi se il bimbo è podalico al settimo mese o se la gravidanza è gemellare si opta senza se e senza ma per il cesareo. Ho sentito mamme raccontare che i loro bimbi venivano posati sul seno quando erano ancora legate, in sala operatoria. Molti medici non tengono conto dell’importanza di ciò che avviene nei primi minuti dopo il parto, quando la mamma e il neonato si riconoscono stando vicini e entrano in una sorta di risonanza che non va affatto impedita”.
Secondo Tosi, dunque, bisogna fare tutto ciò che umanizza il parto. E quando non è possibile, recuperare appena di può: “Nei casi di bimbi che devono stare in incubatrice o di mamme che, per i motivi più vari, devono staccarsi dal piccolo, esiste il massaggio a farfalla che noi, come Centro studi Eva Reich di Milano, proponiamo: un massaggio lieve adatto ai piccolissimi. Riconnettersi il prima possibile è importante, nulla è perduto se non si resta con le mani in mano”.
Tra i punti a favore del legame mamma-bambino, ovviamente, c’è anche l’allattamento. Ma soprattutto c’è la tranquillità della madre. Ed è qui che si inserisce il discorso dei padri: “I padri, che spesso lamentano un esclusione dalla vita delle donne e dei bambini, soprattutto nei primi tempi, devono capire che invece servono eccome: servono alle mamme, a rassicurarle e confortarle, a dar loro sicurezza, oltre che a lavare i piatti. Ma il punto è che è molto più facile imparare a cambiare un pannolino, piuttosto che essere di sostegno alle mamme. Anche in questo caso, siamo solite insegnare degli esercizi di pronto soccorso emozionale affinché il padre diventi come un contenitore per la mamma”.
I bambini che non hanno stabilito buoni legami con la figura di accudimento, un giorno, saranno adulti danneggiati: “Io li vedo a lungo termine, gli effetti. Vedo adulti a cui manca sempre qualcosa, come pozzi senza fondo. Vedo persone alle quali puoi dare tutto l’amore che vuoi ma che faranno fatica ad affidarsi, per paura di essere traditi”.
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