Bimbi al sole, la dermatologa di PhysioMedica: “Genitori, attenzione”

Sotto i sei mesi d’età, i bambini al sole non dovrebbero restare. Lo dice la letteratura e lo ribadisce Francesca Resta, specialista in Dermatologia di PhysioMedica, centro medico all’avanguardia di Faenza: “Nei neonati lo strato corneo e l’intera epidermide sono molto più sottili e minore è la quantità di melanina, il pigmento che protegge dalle radiazioni ultraviolette. Se proprio vogliamo portarli a fare una passeggiata in spiaggia, teniamoli coperti, anche all’ombra”.

Dopo i sei mesi ma soprattutto dopo i due anni, i bambini hanno invece la protezione fisiologica giusta per essere esposti al sole, ovviamente con tutte le precauzioni del caso: filtri solari, cappellino, occhiali. “Io consiglio sempre anche la maglietta – spiega la dottoressa – visto che tra giochi e bagni, non è sempre facile per i genitori far rispettare ai figli gli orari in cui si può o non si può restare al sole. Lo vedo spesso, sulle spiagge di Cervia: molti bimbi giocano liberi a mezzogiorno o all’una, senza che nessuno dica loro di andare sotto l’ombrellone”.

In generale, però, per Resta oggi i genitori sono più attenti di trent’anni fa, quando d’estate scottature ed eritemi erano all’ordine del giorno: “Io oggi vedo piuttosto sugli adulti e sugli anziani le conseguenze tardive dell’esposizione selvaggia, tra cheratosi ed epiteliomi. La prevenzione è tutto: dico spesso alle mamme e ai papà che il miglior regalo che possono fare ai loro figli è non farli scottare durante l’infanzia“.
La reception di PhysioMedica

D’altro canto ci sono i benefici del sole sullo sviluppo del sistema scheletrico e sul rafforzamento del sistema immunitario: “Il sole è l’unica fonte naturale di produzione della vitamina D, che a livello alimentare è impossibile da integrare in toto. Ma per innescarla, bastano brevi esposizioni. Dunque si può trovare facilmente il giusto equilibrio”.

Quanto alle creme, oggi reperibili un po’ ovunque, Resta ribadisce l’importanza di spalmarle bene: “Massaggiandole troppo a lungo, se ne perdono enormi quantità. Meglio che, sulla pelle dei bambini, la crema resti in parte visibile. E ricordiamoci di ripetere l’applicazione ogni due ore“.

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