Un robot in pediatria: “Sei triste, felice o arrabbiato?”

sala operatoria corsia ospedaleI bambini ricoverati in Pediatria al Policlinico Sant’Orsola di Bologna avranno un robot per amico al quale dire se sono tristi o felici. Nao, ribattezzato “Marino” dal nome di Marino Golinelli che lo ha donato al reparto con la moglie Paola, è stato prodotto dall’Aldebaran robotics, misura 60 centimetri per quattro chili di peso.

Come scrive Il Corriere della Sera le telecamere, i microfoni, gli altoparlanti, i sensori tattili e il giroscopio per l’equilibrio di cui è dotato gli consentono di fare tutto, compreso camminare e rispondere alle domande dei bambini.

La sua funzione principale, soprattutto per i piccoli pazienti oncologici, è fare riconoscere e accettare sentimenti come rabbia, tristezza o paura, che a volte i bambini rifiutano per non fare un dispiacere agli adulti, genitori in primis. Nao è stato inventato da Giovanni Poggi, 24enne modenese laureato in infermieristica pediatrica e proviene direttamente dall’esperienza di vita del ragazzo: Poggi ha passato tutta l’infanzia e buona parte dell’adolescenza in ospedale a causa di una rara malformazione congenita. Dai primi esperimenti è risultato che il decremento medio dei livelli di ansia prima e durante l’uso di Nao è stato del 30%, mentre il decremento medio dei livelli di paura del 50 per cento.

Qualche mese fa un analogo robottino aveva intrattenuto i piccoli pazienti del reparto di Pediatria dell’ospedale di Padova mostrando tutto quello che sa fare per rendere più piacevole o, almeno, meno noiosa la degenza: ride, piange, canta, balla, consola i bambini tristi e, fondamentalmente, è in grado di fare passare la paura.

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