Si può fare usare il cellulare a un bambino di due anni? Per quanto tempo, a quattro, si può giocare con il tablet? E la televisione? Ei videogiochi? A queste domande e alle altre che i genitori porranno cercherà di rispondere la psicoterapeuta Daniela Pollini nell’incontro gratuito “Pollicino nel paese delle meraviglie. Riflessioni sull’uso e rischi dei nuovi media” in programma sabato 25 marzo alle 14,30 al Centro di crescita/Sogno del bambino di Lugo (via Acquacalda 119).
“Insieme alle famiglie cercheremo di capire l’impatto che l’uso dei dispositivi tecnologici hanno sullo sviluppo dei bambini entro i sei anni, sia dal punto di vista cognitivo, che relazione e psicomotorio – spiega la psicologa -. L’occhio che un genitore deve avere è soprattutto direzionato alla crescita, che in queste fasi è accelerata come mai più sarà nel corso della vita. Non solo: nei primi anni si formano le abitudini, le strutture cerebrali e le competenze di base. Il ruolo di indirizzo dei grandi è quindi ancora più importante”.
L’interazione dell’incontro di sabato è anche legata al fatto che, sul tema, di studi scientifici e risposte precise non ce ne sono ancora: “Siamo in una fase di sperimentazione. Il rischio, però, è che a rimetterci siano proprio i bambini, visto che tablet e dintorni, per quanto divertenti, sono quasi sempre qualcosa che torna comodo ai genitori. Non bisogna mai dimenticare che stiamo parlando di strumenti affascinanti che inducono uno stato di ipnosi che i bambini non sono in grado di gestire. Il flusso di fascinazione ed eccitazione che i più piccoli ricevono va interrotto dagli adulti“.
Il consiglio generale è di evitare di fare utilizzare i dispositivi digitali sotto i due anni: “Dopo, bisogna usare gradualità e buon senso. Un utilizzo solo occasionale è da preferire sopra ogni cosa“.
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