Obbligo vaccinale al nido, i pediatri: “Scelta coraggiosa”

vaccini“Non sarà un elemento isolato, ma farà parte di un percorso di sensibilizzazione e diffusione culturale più complessivo. E’ importante per noi far capire alle persone che i vaccini sono una conquista”. Sono le parole di Sergio Venturi, assessore alla Sanità della Regione Emilia-Romagna, in merito al progetto di legge di riforma dei servizi educativi, che prevede che i bambini siano in regola con le vaccinazioni obbligatorie per poter essere ammessi al nido. Parole pronunciate venerdì scorso durante un incontro con il direttore generale alla Cura della persona, salute e welfare Kyriakoula Petropulacos, e i rappresentanti regionali delle Società italiane di Pediatria, Neonatologia e Malattie infettive.

Per Luciano Attard, rappresentante della Società scientifica di Malattie infettive e direttore della Clinica malattie infettive al Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna, “si riporta in questo modo l’attenzione su un aspetto importante di tutela della salute dei bambini. E’ un segnale forte, una scelta coraggiosa, che arriva in un momento in cui sembra essere scomparsa la percezione della gravità di queste patologie, prevenibili con la vaccinazione”.

La norma regionale “sarà un’opportunità per ricompattare i professionisti verso obiettivi scientificamente dimostrati”, ha sottolineato Sergio Amarri, direttore della Pediatria dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia e presidente regionale della Società di Pediatria.
“Negli ospedali conosciamo bene il rischio da mancata vaccinazione per i bambini sani e per quelli immunodepressi”, ha ricordato Gina Ancora, presidente regionale della Società di Neonatologia, che dirige a Rimini i reparti di Pediatria e Terapia intensiva neonatale. “La Regione – ha proseguito – deve appoggiarci nel diffondere queste conoscenze e far capire a tutti che i vaccini sono ancora uno strumento fondamentale per prevenire patologie molto gravi, che possono lasciare un segno permanente su un bambino e sulla sua famiglia”.

La norma regionale riguarderà i quattro vaccini obbligatori, ma i rappresentanti delle società scientifiche hanno sottolineato come anche quelli raccomandati, in particolare antipertosse, antimorbillo, antimeningococco, siano altrettanto rilevanti, e che gli interventi di informazione e sensibilizzazione dovranno riguardare tutte queste vaccinazioni. L’incontro si è concluso con l’impegno a dare grande risalto al tema delle vaccinazioni nelle iniziative organizzate dalle società scientifiche e a progettare insieme la formazione degli operatori e le campagne informative.

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