Una “scuolina”, un percorso educativo dal nome fantastico – Zuccabà – dove per i bambini e le bambine dai due agli undici anni si mescoleranno pedagogia della natura e outdoor education, metodo montessoriano, pedagogia 3000, pedagogia della lumaca, pedagogia esperienziale, globalità dei linguaggi e counseling gestaltico. Questo il progetto, ancora in fase embrionale, dell’associazione Soffiditerra, che convoglia alcuni giovani della cerchia del maestro Gianfranco Zavalloni e che sta cercando una sede adeguata tra Forlì e Cesena dove far nascere un progetto educativo stabile e davvero alternativo, che sarà non solo scuola per bambini ma anche per adulti, nella grande convinzione dell’importanza dei concetti di rete e di comunità.
Nell’attesa, i progetti in cui è impegnata l’associazione sono moltissimi. A partire dall’utilizzo del boschetto e del parco che si trovano nell’area dell’ippodromo di Cesena, un’area dall’incredibile biodiversità che, in collaborazione con il CEAS del Comune di Cesena e alle scuole del circondario, è stata individuata come idonea a portare bambini e adolescenti affinché si mettano in contatto con la natura, esperienza alla quale i giovanissimi sono oggi poco abituati: “L’intento non è fare educazione ambientale – spiega la vice presidente Elena Campacci – ma mettere in pratica i concetti di relazione, osservazione e ascolto empatico. Il modo di stare nella natura che proponiamo in tutte le nostre attività parte dal presupposto dell’imparare attraverso la semplicità e ricchezza dei materiali naturali, autoapprendendo a vivere nell’imprevisto”.
Già da tre anni, nel boschetto privato di Casa Venezia, a Meldola, Soffiditerra porta avanti un percorso di outdoor education per bambini e famiglie. Il sabato mattina, da ottobre a giugno, il boschetto diventa il teatro di una danza di folletti che animano la natura con le loro corse, le loro risate e i loro giochi. L’ostacolo più grande che l’outdoor education spesso trova davanti a sé è lo scetticismo che deriva da un retaggio culturale duro a morire: “Quando i bambini stanno all’aria aperta, nella natura, imparano. Lo fanno a partire dal gioco libero. Ma i grandi faticano a capire che è necessario porsi come registi, osservare i bisogni e le reazioni dei bambini per fare proposte. L’ansia del prodotto è più forte della meraviglia e dell’efficacia del processo messo in atto. Senza contare le paranoie relative allo sporcarsi e all’ammalarsi, paure inconsce”.
“Come associazione – continua Campacci – ci impegniamo ad organizzare incontri e convegni su queste tematiche. Realizziamo percorsi educativi e continuativi nelle scuole, sia per bambini che per insegnanti. Nel 2015/2016 alla scuola dell’infanzia di Macerone, abbiamo portato avanti un progetto annuale di riscoperta dei materiali naturali e delle loro potenzialità, di un modo diverso di vivere il giardino della scuola. Questi bambini li abbiamo rivisti anche al bosco di casa Venezia, luogo magico e suggestivo per ospitare gite di classi e sezioni di scuole dell’infanzia e primarie”.
Il boschetto, in ogni caso, è l’ultimo step di un cambiamento culturale che dovrebbe iniziare, secondo Soffiditerra, dal considerare anche il semplice cortile della scuola uno spazio pieno di risorse da vivere e sfruttare: “Il nostro presidente Alberto Rabitti, originario di Reggio Emilia, progetta giardini scolastici. Strutturare lo spazio per farlo rendere al meglio è fondamentale anche per l’ambiente esterno, non solo per quello interno alla scuola”.
Riferimenti:
Facebook Soffiditerra qui per l’outdoor education
info@soffiditerra.it per outdoor education
www.passileggerisullaterra.it per tecnologie appropriate, corsi e manualità
elena.campacci@gmail.com per scambio semi e scambio piantine
zuccabaeducazione@gmail.com per info sul progetto educativo Zuccabà
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