Smaltita la “sbornia” della vittoria della quinta edizione di MasterChef, per Erica Liverani ora c’è solo la studio: “Voglio fare la gavetta come i grandi cuochi, non ho paura di mettermi in gioco e di imparare”. La 31enne di Conventello, mamma della piccola di Emma di due anni e quattro mesi, si è licenziata un mese e mezzo fa dal centro Olympus di Ravenna, dove lavorava come fisioterapista.
Erica, una scelta forte. Davvero vuoi cambiare vita?
“La cucina è sempre stata la mia passione. MasterChef è stato solo un trampolino per iniziare a sognare. Così come mi sono laureata per diventare fisioterapista, ora voglio tornare sui libri per diventare una cuoca. Ho bisogno di tempo per farlo, ecco perché ho lasciato il lavoro”.
Come hai vissuto tutte le critiche che ti sono arrivate sul web?
“All’inizio molto male, m’innervosivo e rispondevo a tutti. Un giorno, quando Emma ha fatto cadere un bicchier d’acqua e l’ho sgridata pesantemente, mi sono resa conto che era arrivato il momento di fermarmi, di non lasciarmi più condizionare così tanto. Però resto convinta che le critiche al mio modo di cucinare – o agli errori che ho fatto – siano stati un modo per colpire me come persona, perché magari a certi spettatori non piacevo. Chi partecipa a MasterChef non è un cuoco: non sapere che cos’è il capocollo, non conoscere la provenienza del riso Basmati o acquistare il tonno in scatola in olio di semi anziché quello in olio extravergine credo sia più che normale”.
Tra le molte cose che ti sono state contestate, qual è stata la più pesante?
“L’idea che io fossi raccomandata. Mio padre è un contadino, ha la quinta elementare: ci rendiamo conto?”.
Al contrario che cosa credi sia piaciuto, di te, alla giuria?
“La semplicità del mio menù, la mia cucina tradizionale rivisitata. Escludo che la giuria sia stata condizionata da me come persona o dalla mia storia”.
Te l’avranno chiesto in molti: qual è il tuo piatto preferito?
“Strano ma vero, non mi è mai stato chiesto: le lumachine di mare con il sugo di pomodoro piccante. La cosa che amo più cucinare, invece, è la pasta fatta in casa, quella che ho visto fare e rifare a casa mia quando ero bambina. Esistono mille formati, mille ripieni: amo la sua versatilità”.
Avresti mai pensato di arrivare dove sei arrivata?
“No, nella maniera più assoluta. Mi hanno iscritta i miei amici una sera per gioco. Poi, quando sono stata presa, ho iniziato a pensare che il mio sogno sarebbe stato quello di portare i cappelletti davanti alla giuria. Infine, gli eventi si sono susseguiti: è successo tutto molto in fretta e inaspettatamente”.
Tua figlia Emma si sta rendendo conto di quello che ti è successo?
“Credo di sì. Chiede spesso di vedere la mamma in tv e fa domande molto pertinenti, che mi lasciano a bocca aperta. Purtroppo anche su Emma e sul fatto che sia una madre separata sono state dette molte cattiverie. Voglio dire che mia figlia un padre ce l’ha, ed è anche bravissimo. Con lui sono in ottimi rapporti, oltretutto. Semplicemente, quando si è accorto di non amarmi più, invece di ingannarmi come molti uomini fanno ha scelto di lasciarmi. Da tutte le esperienze negative si può uscire più forti di prima, basta coglierne il senso profondo”.
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