Emilia-Romagna: il Tar blocca le benedizioni a scuola

Verurteilung im Gericht

Il braccio di ferro fra la Curia di Bologna e i genitori e gli insegnanti che difendono la laicità della scuola si è concluso. Ha perso la chiesa. E con essa Giovanni Prodi, nipote dell’ex premier Romano il cui istituto comprensivo (il 20, di cui fanno parte le scuole Fortuzzi, Carducci e Rolandino) esattamente un anno fa, era il 9 febbraio, aveva dato il via libera, fuori dall’orario delle lezioni alle benedizioni pasquali richieste da alcuni parroci locali.

Immediatamente era partito un ricorso al Tar firmato da undici insegnanti e sette genitori schierati a favore della laicità e della aconfessionalità della scuola. E non poteva essere altrimenti, vista una precedente sentenza in materia da parte del Tar stesso nella quale veniva affermato che “gli atti di culto e le celebrazioni si compiono unicamente nei luoghi a essi naturalmente destinati, che sono le chiese e i templi e non nelle sedi scolastiche, in sedi cioè improprie e destinate alle attività didattiche e culturali, finalità appunto della scuola”. Incuranti di queste argomentazioni giuridiche, i promotori dell’iniziativa religiosa bolognese andarono avanti e, nonostante le polemiche e gli appelli alla legalità, fecero effettuare le benedizioni. Sbagliando, evidentemente.

Tra chi canta vittoria c’è Monica Fontanelli, la maestra delle Fortuzzi che aveva “capeggiato” la protesta contro le benedizioni. Intervistata sulla stampa internazionale (a Romagna Mamma si era raccontata qui), per le sue posizioni aveva ricevute lettere anonime e minacce, fino a essere dipinta come sostenitrice dell’Isis.

In questo articolo ci sono 0 commenti

Commenta

g