Aborto, obiezione di coscienza ai massimi storici tra i ginecologi

abortoCalano le interruzioni volontarie di gravidanza. I dati della Relazione sull’attuazione della legge 194 del 1978 presentata al Parlamento italiano parlano, per il 2014, di 97.535 aborti, con un decremento del 5,1% rispetto al dato definitivo del 2013 (105.760 casi). Lo dice il Quotidiano Sanità, che scrive anche come il 34% delle donne che interrompono la gravidanza siano straniere.

Le minorenni che abortiscono sono 4,1 ogni mille. In generale, il 26,8% delle donne che abortiscono lo ha già fatto in precedenza.
A far pensare, però, è il dato sull’obiezione di coscienza da parte dei medici ginecologi: la percentuale, a livello nazionale, ha raggiunto il 70%. Ma per il Ministero della Salute non è un problema, nel senso che il numero di obiettori, per quanto molto elevato, non incide sul diritto delle donne a interrompere la gravidanza.Un ginecologo su tre, però, è obiettore a differenza degli anni precedenti: la percentuale, nel 2005, era del 58,7%. Ora siamo al 70%. Un aumento che non ha riguardato, invece, la categoria degli anestesisti: il 49,3% fa obiezione di coscienza, nel 2005 sceglieva questa strada il  45,7% di loro.

 

Romagna Mamma ha approfondito il tema dell’obiezione di coscienza con la filosofa Chiara Lalli e raccontando il caso faentino.

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