Inserimento al nido: cinque consigli per affrontarlo al meglio

Gestire l’inserimento al nido? Importantissimo, “un momento cruciale che può provocare anche fobie, se non gestito bene”.  A spiegarlo all’agenzia Ansa è Silvia Amendola, psicologa dell’età evolutiva dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma che a pochi giorni dalla riapertura degli asili dà cinque consigli utili ai genitori per affrontarlo al meglio. Ed eccoli qua:

spazio ai papà nell’inserimento, perché per loro è più facile lasciare i piccoli e anche per i figli è più facile salutare il padre che non la madre

– dire al bambino, se possibile, chi lo verrà a prendere e magari anche in che momento della giornata, se dopo la merenda o il sonnellino.

– fargli portare un pupazzo o una macchinetta da casa, sarà un punto di riferimento che aiuta la continuità casa-scuola

raccontare al piccolo cosa si sta per fare e creare una serie di gesti abituali va bene, ma “non bisogna passare ore a convincerlo di quanto ‘sarà bello’ andare al nido”

– comunicare spesso con le maestre e imparare a fidarsi

Sebbene tra i genitori ci siano ancora tante perplessità sull’asilo nido, secondo gli esperti migliora lo sviluppo psicologico dei bambini, come quelli  con disturbi alimentari  che “spesso risolvono i loro problemi con la mensa, un ‘rito’ collettivo che facilita l’adozione di comportamenti corretti. Quelli che hanno difficoltà a rispettare gli orari riescono a migliorare la scansione del ritmo sonno-veglia. Il nido, infine, ridimensiona il senso di onnipotenza che un bimbo che cresce con un adulto alle sue dirette dipendenze può sviluppare. E – conclude Amendola – ne migliora le capacità di espressione”.

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