Per le mamme cinque giorni di relax in un resort tra massaggi, piscina, passeggiate e cenette. Per i papà lavatrici, panni da stirare, figli da accompagnare a scuola, riprendere, portare in palestra, addormentare. Sembra un mondo capovolto ma in realtà è l’esperimento televisivo che nasce dall’idea di Francesco Uccello, uno dei primi papà blogger italiani: il suo “Mo te lo spiego a papà”, da cui è nato anche l’omonimo libro edito da Tea (Romagna Mamma ne aveva parlato qui), in questi anni è stato una sorta di osservatorio sulle nuove dinamiche delle famiglie italiane. Cosa che lo ha spinto a proporre allo sceneggiatore Ivan Cotroneo e alla casa di produzione cinematografica Indigo Film un format tv che incrocia documentario e reality. Un progetto che ha fatto breccia nel cuore di Rai Tre, che all’inizio del 2016 manderà in onda “Chiedi a papà. Quando la mamma è in vacanza”.
Francesco, il 31 luglio si sarebbero dovute chiudere le auto-candidature delle famiglie italiane. Invece, poi, avete deciso di tenere aperto il casting…
“Sì, abbiamo pensato che se si presenta una famiglia interessante a settembre, tanto vale tirarla dentro. Le riprese verranno realizzate a partire da ottobre. Stiamo selezionando venti famiglie, le abbineremo due a due e costruiremo dieci puntate”.
Quale sarà il nocciolo del programma?
“Dal mercoledì alla domenica, due mamme alla volta verranno mandate in un resort di lusso dove potranno staccare la spina, rilassarsi e ricaricare le pile. L’idea è anche quella di metterle a confronto, farle parlare e interagire a coppie: per questo non le sceglieremo certo della stessa regione o della stessa età, né della stessa categoria professionale. Ci piace il fatto che siano diverse e che possano mettersi a dialogare sui temi che ci interessano, quelli della famiglia e del cambiamento culturale in atto”.
Quello che riguarda un sempre maggior coinvolgimento dei papà?
“Sì, credo sia ormai oltrepassato lo stereotipo del papà seduto sul divano che non contribuisce per niente al ménage familiare e alla crescita dei bambini. Tramite i rapporti nati grazie al mio blog sia on-line che off-line, ho sempre più la percezione che gli uomini, oggi, condivano di più con le donne, sia a livello gestionale che emotivo, rispetto all’organizzazione della casa e alla vita dei figli”.
Ma l’uomo è ancora visto come quello in panciolle, che legge il giornale stravaccato mentre la moglie sgobba…
“Ecco perché è nato il programma. Vogliamo mostrare l’altra faccia della medaglia. Gli uomini, anche sui blog di mamme, sono il più delle volte descritti come delle tragedie umane che se ne fregano di tutto. Io sono convinto che non sia così: anche se forse non hanno la metà del carico familiare sulle spalle, come sarebbe più giusto, qualcosa fanno. Solo che nessuno, finora, lo ha raccontato”.
Il papà resterà da solo con i bambini per i cinque giorni in cui la mamma è via: che vita farà?
“La sua vita di sempre: andrà al lavoro, così come i bambini andranno a scuola e all’asilo. Non dovrà prendere ferie. Non potrà avvalersi di nonni e baby sitter se non, magari, per un’ora-premio che gli concederemo noi nel caso si comporti davvero bene. Il sabato testeremo i suoi limiti più evidenti con una prova da superare”.
Le telecamere saranno molto invadenti?
“No, affatto. Riprenderemo i momenti salienti. Quello che non potremo filmare è il dopo, quando la mamma tornerà in famiglia. La mia più grande aspettativa è che non stia a lamentarsi se la casa è più sporca o più disordinata. Mi piacerebbe che capisse che, se i figli stanno ancora bene e sono felici, significa che il papà se la sa cavare: semplicemente, usa metodi suoi, che non dobbiamo avere la pretesa combacino con quelli femminili”.
Che risposta vi aspettate dai telespettatori?
“Che si rivedano, che si riconoscano. Stimo infatti scegliendo un campione il più rappresentativo possibile della famiglia italiana, da Nord a Sud. Vogliamo operai, insegnanti, professionisti. Il risultato migliore sarebbe che i telespettatori potessero dire ‘anche a me succede così’. E vorremmo far passare il messaggio che, in una famiglia, se togli un membro adulto, l’altro per forza si affatica: donne o uomini che siano”.
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Grande idea!spettacolare
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