Il figlio non vuole avvalersi dell’ora di religione: mamma costretta a dichiararsi buddista

croce, dio, religioneBuddista, sì. Una mamma romagnola non ha avuto altra scelta che dichiarare nero su bianco di aver cambiato culto per consentire a suo figlio di nove anni di non avvalersi più dell’insegnamento della religione cattolica. È una storia di burocrazia inceppata e diritti negati quella vissuta da Angela (la chiameremo così), che a poche settimane dall’inizio della scuola, davanti al disagio vissuto dal bambino durante l’ora di religione, ha pensato molto semplicemente di rivolgersi al dirigente scolastico.

Niente da fare. Il dirigente ha risposto che tornare indietro non si può: tutto bloccato a causa di una circolare ministeriale che impone di scegliere tra l’ora di religione o l’ora alternativa entro fine febbraio. La mamma in questione, insomma, avrebbe dovuto decidere otto mesi fa per l’anno scolastico appena iniziato: “Mio figlio ha sempre mostrato un forte senso religioso, nonostante io e il padre siamo atei. E così gli abbiamo sempre dato la possibilità di scegliere. Ma già dalla fine dello scorso anno non era più molto interessato agli argomenti esposti. E quest’anno ci ha chiesto di cambiare, per lui la situazione era diventata pesante”.

Angela, per fare valere i diritti del figlio, ha chiesto aiuto anche all’Uaar (Unione degli atei e degli agnostici razionalisti): “Sul sito si parla di sentenze che di fatto hanno abbattuto l’obbligo di dover scegliere entro febbraio. Ma per impormi sarei dovuta andare per le vie legali e non mi è sembrato il caso”. E così, l’ultima spiaggia è stata dichiarare di essere diventata buddista: “È paradossale essere arrivata a questo punto ma per risolvere il problema non mi sono state date altre possibilità. Me lo ha fatto capire, tra le righe, il dirigente scolastico. In passato gli è capitato di aver ricevuto denunce dalla Curia per aver consentito cambiamenti fuori termine. Cosa che al provveditorato mi hanno confermato”.

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Commenti:

  1. trovo che la notizia manchi di alcuni aspetti importanti. Come docente di religione posso garantire che vi è’ sempre la libertà di scelta, ma solo all’atto dell’iscrizione (e che viene riconfermata o cambiata a febbraio di ogni annoio occasione al l’iscrizione all’anno successivo). Non è un modo per incastrare nessuno, ma è’ l’atteggiamento più serio con cui affrontare la materia. Si compie una scelta e ci si mette in gioco. Se il bambino
    In questione manifesta disagio nell’affrontare temi sul senso religioso, quale migliore occasione che permettere un confronto con il docente e cercare di capire. A volte i
    Bambini e i ragazzi cambiano idea in base all’orario in cui è inserita l’ora di religione, o vanno a simpatia per quanto riguarda l’insegnante. Io se fossi stata nel genitore avrei presentato le difficoltà al l’insegnante e con lui avrei tentato di realizzare un percorso che potesse aiutarlo nell’affrontare il disagio. Mi chiedo se questo disagio fosse maturato nell’ambito di materie quali la matematica o l’italiano la mamma si sarebbe mossa per esentare il figlio? Voglio anche ribadire che appartenere ad un’altra confessione religiosa non esenta in automatico dal l’irc poiché la natura del l’insegnamento
    Non ha nulla a che fare con il catechismo ( mirato all’accesso si sacramenti). La presenza del docente di religione nella scuola mira all’insegnamento della cultura cattolica di cui è’ intrisa la cultura dello stato italiano. Io stessa ho tantissimi ragazzi di altre confessioni religiose che restano in classe durante l’ora di religione. Eviterei di gridare a chissà quale mancanza di libertà. La scuola non opera scelte che possano ledere i diritti dei fanciulli. Al massimo all’ora del nulla propone altro e si fa collaboratrice della famiglia nella crescita dello studente. Grazie

    1. lei paragona la religione alla matematica o alla fisica o l’italiano, non rendendosi conto che la “materia” che lei insegna è basata sulla fede e non sulla logica e la razionalità; sarebbe come insegnare cartomanzia o astrologia e pretendere di essere considerati insegnanti, come quelli che insegnano a ragionare, non a “credere”.

        1. ho fatto copia incolla…potrtebbe esserle sfuggita la seguente frase:
          “Mi chiedo se questo disagio fosse maturato nell’ambito di materie quali la matematica o l’italiano la mamma si sarebbe mossa per esentare il figlio? ”
          saluti

          1. La differenza è che la matematica e l’italiano sono materie obbligatorie, mentre la religione no.
            Diciamoci la verità: la chiesa è la prima a non rispettare l’insegnamento della religione ai bambini, attaccandosi a cavilli per mantenere un’influenza indebita imponendosi a tutti, anziché favorire spazi di approfondimento tra persone che condividono le stesse credenze.

      1. Giuseppe Napolino, mai parole furono più efficaci!!!!!!!!!!
        non se ne po’ più de ‘sti fattucchieri prevaricatori!!!!!

      2. Spiace leggere commenti di gente che parla senza sapere. La religione e la cartomanzia non sono neanche parenti. Avrebbe avuto più senso che nominasse la filosofia…ops…la filosofia si insegna (e senza possibilità di scelta)

          1. Mi sembra che la storia delle religioni a bambini delle elementali, non sia dire a loro che i nonni sono vecchi e pronto andranno in paradiso con gli angeli. Mia nipote arrivava a casa piangendo, mia figlia non ha voluto più che lei andasse a catechismo. Mia figlia non pratica nessuna religione. Io sono buddhista ma lascio che loro seguano la loro strada la loro scelta.

    2. L’insegnamento di una religione ad un minorenne è di per se lesivo dei diritti di un individuo.
      Lei insegna religione cattolica coi denari del contribuente e per mandato ecclesiale, e lo fa in base alle clausole del concordato tra regime fascista e santa sede. Il suo “insegnamento” è lesivo dei principi di uno stato laico e del più elementare buon senso.

      A differenza dell’ordinario comportamento di un credente la madre in questione ha rispettato l’orientamento e gli interessi del figlio, ma obbligarlo a sottoporsi all’inquisizione di un adulto che esercita su di lui potere sarebbe stato di segno opposto, di segno cristiano: guida coattiva e mancanza di rispetto verso il minore, in quanto non ancora sufficientemente indottrinato e coscritto e quindi incapace di intendere e di volere.

      1. Ma che discorsi! intanto la normativa di riferimento sull’insegnamento della religione non centra nulla col Fascismo ma è stata introdotta da Craxi nel 1984. Giustamente esiste l’ora di religione a scuola in quanto, la religione cattolica fa parte della cultura del nostro paese e della nostra storia. C’è la libera scelta, quindi chi non vuole non la segue. Ma la scelta è dei genitori..non certo di un bimbo di nove anni..che se potesse credetemi…sceglierebbe di non fare anche matematica, italiano ecc…ecc..

    3. Cara signora Barbara, da ex alunna atea che scelse comunque di seguire l’ora per cultura personale, e quindi conoscendo il carattere delle lezioni, vorrei però porre la sua attenzione sul fatto che il tema non è paragonabile a una preparazione in matematica o italiano come lei dice. Parliamo di preparazione scolastica. Il disagio va affrontato in questa, non in opzioni. Se non è catechismo, di certo le strutture da cui dipende si potrebbero comunque impegnare di più in organizzazioni di divulgazione esterne alla scuola, e non inserite in essa. E non mancano le possibilità, mi pare. La religione cattolica è forse sì da conoscere in quanto facente massicciamente parte della nostra cultura, ma non necessaria, né compito di insegnanti nelle scuole in uno Stato a carattere laico. È imposta invece quasi fossimo in uno Stato a carattere religioso, pur nascondendosi dietro toni di disponibilità al dialogo e libera scelta. È data davvero come libera, se all’effettivo, meglio evitare magagne e abbassare la testa per non creare problemi al proprio figlio e burocratici? Comprendo la sua posizione, lei ci prende lo stipendio, e trovo anche davvero poco corretto imporre nella struttura pubblica insegnanti che non arrivano per concorsi e anni e anni di file spesso disattese, come tutti, ma per nomina ben differente. La mancanza di libertà e la diseducazione iniziano proprio da atteggiamenti del genere e da poca oggettività nelle analisi delle questioni. Grazie.

      1. A me sembra che la poca analisi ce l’hai proprio tu…Intanto chi ti dice che gli insegnanti di religione non fanno file e graduatorie come gli altri? Cita fonti e prove prima di fare queste affermazioni. Per il resto, c’è una legge che regolamenta l’ora di religione. Che, essendo una LIBERA SCELTA dei genitori..significa che i genitori hanno ben pensato se farla o meno frequentare al proprio figlio…forse certi genitori hanno piacere che la scuola parli di religione…mica sono tutti atei come te!

        1. Commenti a iosa nella pagina o virtuali crociate? :) Dia del lei a chi non conosce, si chiama rispetto; quanto a me, potrei essere anche persona informata che qualcosa ne sa ed è stanca di medievalismi assurdi e di atteggiamenti arroganti da parte di persone singole -le viene in mente qualcuno?- e istituzioni. Le auguro una buona giornata e un po’di calmanti.

        2. Gentile sig. Marlo, le risulta che gli insegnanti di religione facciano qualche concorso o rispettino qualche graduatoria ufficiale??!?
          Ma nell era di internet, perche non spende 5 minuti e si documenta?!?
          grazie, cosi’ lei impara qualcosa ed in molti non perdiamo tempo…
          saluti

    4. Io fossi in lei, prof, ripasserei un po’ l’italiano, prima di pubblicare delle cose grammaticalmente imbarazzanti.

      Detto questo, sta di fatto che la religione sia un fatto personale, direi quasi un’opinione, esattamente al contrario rispetto a italiano, fisica o matematica.

      Il bambino, per di più figlio di una coppia atea, ha il pieno diritto di volersi esentare dall’ora di religione.

      Lei dovrebbe semplicemente ammirare la capacità di scelta di un bambino, che ne dimostra la razionalità e la predisposizione al pensiero critico.

        1. Ma per fortuna ci siete voi, cattolici, ad aiutarli.!
          Allora perchè la Chiesa chiede di battezzare i bambini poco te,po dopo la nascita e non attende che gli stessi lo facciano una volta divenuti adulti. Gesù è stato “battezzato” all’età di 30 anni, non a tre mesi !! Di conseguenza perchè insegnare la religione cattolica sin dalla scuola dell’infanzia? quando appunto non sono in grado di decidere? Lei potrà obiettare che decidono i genitori. Verissimo, però c’è il vincolo di farlo entro una determinata data. Ma se allo stesso bambino i genitori avessero chiesto l’esenzione nei termini previsti e successivamente avesse cambiato idea, avrebbe trovato le stesse difficoltà ad iscriversi all’IRC?? Io credo di no.

        2. non so con che bambini lei abbia a che fare, ma io a nove anni stavo benissimo senza dio. Semplicemente non ho mai sentito nulla. Qualcuno dice che la fede è un dono (io preferisco pensare che lo sia la ragione) io non ne sono stata omaggiata.

    5. “la natura del l’insegnamento
      Non ha nulla a che fare con il catechismo ( mirato all’accesso si sacramenti)”

      Quindi è puramente casuale che voi insegnanti di religione veniate scelti dalla Curia e non con concorso pubblico come tutti gli altri insegnanti, comuni mortali?
      Ma ci faccia il piacere.

      1. non solo! dopo tre anni possono passare ad insegnare altra materia facendo posto a un’altro clericale. Insomma tutto studiato per riempire la scuola pubblica di raccomandati del clero cattolico.

    6. “….. cultura cattolica di cui è’ intrisa la cultura dello stato italiano. ” È questo il guaio più grande dell’Italia : l’incultura che ci ha dato e continua a darci la religione cattolica attraverso ricatti e sotterfugi . SVEGLIA !!!!!!

      1. Il male dell’Italia sono anche le persone che ripudiano la nostra storia e la nostra cultura..e che vogliono imporre alla maggioranza di persone, che sono cattoliche, il loro ateismo

    7. Farsi esentare dall’Italiano?! Come pare aver fatto lei, signora Barbara, e, da insegnante di Italiano, francamente mi risulta più facile inorridire delle sue sgrammaticature e del suo cattivo uso della lingua patria, piuttosto che per un bimbo che si trova a disagio a seguire una “lezione” di religione…. e ne ha ben donde se l’insegnante è qualcuno come lei. La religione non si “insegna”, la si spiega semmai nel suo contesto umano e storico, ma si lascia libero arbitrio all’uomo (“qualcuno” più in alto di lei mi pare abbia affrontato diverso tempo fa questo concetto…) in merito alla via da seguire… Sfortunatamente, però, lei mi sembra più orientata verso la dottrina di “quel tale” di Citeaux che un giorno disse “Uccideteli tutti, Dio riconoscerà i suoi.”.

    8. Approfitto dell’occasione per farle alcune domande, proprio perché lei è professoressa di religione. Secondo lei l’insegnamento – e non indottrinamento – della religione come deve avvenire? Cosa intende dire esattamente con “mira all’insegnamento della cultura cattolica di cui è’ intrisa la cultura dello stato italiano”? Quale ritiene essere il confine che separa l’affermazione di un’idea di stampo cattolico dalla sua presentazione, senza alcuna pretesa di affermazione?

    9. Non credo ci sia il bisogno di ricordare che lo stato italiano è uno stato laico (o si fa per dire)e l’ora di religione non ha motivo d’esistere: in 60 minuti si possono fare tante cose. A un’ultima cosa! Il rimarcare il fatto che lo stato italiano è intriso di cultura cattolica non è una cosa positiva.

    10. andiamo per gradi. la volontà di far rispettare una regola, richiesta di esenzione da fare ad inizio anno scolastico, di fronte al disagio patito e manifestato da un bambino la dice lunghissima su cosa lei stessa insegni. la serietà e sopratutto l’amore verso un bambino vorrebbe che di fronte ad un problema si cerchi di aiutarlo seguendo le sue esigenze non imponendogli un perscorso formativo che rigetta esclusivamente per osservanza delle regole.la religione cattolica ha da sempre inculcato il germe malefico (termine che dovrebbe conoscere bene) dell’accettazione alla sottomissione. è per questo che ha sempre avuto l’appoggio di qualunque potere dittatoriale o meno. a loro servono dei servi, scusi la cacofonia, e voi glieli preparate.. poi, l’ora del nulla. per l’ora del nulla ci sono dei fondi stanziati esplicitamente per gli insegnamenti alternativi. cose veramente utili ed interessanti, che costerebbero allo stato comunque milioni e milioni di euro in meno. ancora, di cultura cattolica ne sarò intrusa lei. lo stato italiano dovrebbe essere laico o per lo meno, prenda coscienza del fatto che milioni di italiani sono atei, agnostici o di altre religioni. questi milioni di cittadini continua quotidianamente a subire le vostre angherie. potrei anche essere stato leggermente meno duro ma la vosra superficialità ed il vostro assurdo ignorare l’altro richiede fermezza. chi non vuole l’irc va rispettato, punto e basta.
      il parallelo poi tra l’irc e le scienze matematiche, la letteratura, la storia ci riporta poi, con un drammatico tonfo, al medioevo. non è che la chiesa si sia mai discostata tanto da quel tipo di oscurantismo, lo ha solo camuffato in base al contesto storico e politico.

    1. hahah “preti pedofili”…soliti argomentucoli di chi non ha altro da dire..e comunque, basta leggere i giornali per capire che la Chiesa ha cambiato notevolmente atteggiamento versto queste questioni..che sono comunque fatti isolati.

      1. cosa ci sia da ridere prova a spiegarlo a tuo figlio,se ne hai. migliaia di casi provati (chissa quanti ancora no) per vedere 4 preti spostati di parrocchia. abbi rispetto, in primis nei confronti del presunto figlio di prima, e taci.

  2. “cultura cattolica”? Gentilissima Barbara, giusto per curiosita’, lei ha fatto un concorso pubblico per essere insegnante? O come tutti gli insegnanti di religione le e’ bastato essere nominata da un esponente della chiesa cattolica? Perche’ questa e’ al massimo la cultura di cui siete portatori. Quelle che lei scrive sono fregnaccie che nascondono un fatto semplice: le persone sono stufe di partecipare alla “perdita di ora” collettiva (per pagata dal collettivo…) e non avendo argomenti si ricorre a mezzucci legali. Che tristezza.

  3. l’ora di religione a scuola è inutile, vi sono classi alle superiori, dove restano presenti uno o due studenti, gli altri escono, in più le scuole dovrebbero offrire un’alternativa che non riescono a dare, causa mancanza di fondi, mentre per gli insegnanti… insegnanti? di religione, ci sono.<è scorretto che addirittura nelle scuole materne i bimbi esonerati, debbano uscire dall'aula, chi glielo spiega e come? L'insegnamento della religione a scuola, crea solo disagi e toglie ore più utili ad altre materie.

  4. L’insegnamento della religione cattolica è impartito “in conformità della dottrina della Chiesa” (come da Concordato), da insegnanti scelti a insindacabile giudizio del vescovo (e da lui revocabili) ma pagati dallo Stato. Costa circa 1,25 MILIARDI di euro l’anno.
    Sottrarsi a questo insegnamento dottrinale, che alle elementari dure DUE ore la settimana, più o tanto quanto storia, geografia, scienze, musica, educazione fisica, informatica e inglese, è un diritto che può essere esercitato in qualsiasi momento, perché è questione di libertà relligiosa (che include il diritto di essere liberi da condizionamenti religiosi).
    Sarebbe ora di abolire questo relitto medievale e studiare le religioni, l’ateismo e l’agnosticismo nei normali programmi di storia, geografia, filosofia, diritto.

  5. La scuola deve insegnare, non indottrinare. L’ora di religione va abolita e sostituita da una Storia delle Religioni, a cominciare dal Mito Greco (cosa assai seria). Materia, quella della Storia delle religioni, da affidare a professori veri e non a propagandisti della chiesa cattolica, e deve comprendere non solo lo studio dei caratteri delle varie religioni, ma anche la loro storia attraverso il tempo, compresi i massacri compiuti nel nome dei vari dii.

  6. Chiamiamo le cose col loro nome: chi fa religione NON È UN INSEGNANTE MA UN CATECHISTA SCELTO DALLA CURIA. Alla faccia di laureati in lettere, storia e filosofia che fanno i commessi alla coop costei commette pure errori grammaticali. Non è possibile ritirare il figlio dagli incontri con queste figure? Altro che buddista, avrei insegnato a mio figlio a fare ritirare il catechista, dalla disperazione!

  7. La religione e’ una scelta… In un paese laico si puo’ scegliere .. Sopratutto in un priodo in cui mille culture e tradizioni sono mischiate tra loro!!! Non si puo’ paragonare l’ora di religione a quella di matematica, e per esperienza sinceramente ricordo l’ora di religione cone un lavaggio di cervello… Siamo liberi di poterci sentire a nostro agio o non … E’ una scelta dell’individuo … Spero che l’Italia si evolva e si adegui al resto dei paesi sviluppati!!!

  8. L’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche di uno stato laico è illegale.
    Non devono dircelo i bambini.

  9. sarebbe l ora che l ora di religione sparisse dalle scuole,per l ora di religione basta gia il catechismo che fanno in chiesa,la scuola e un istituto statale,l italia malgrado i patti del cavolo fatti con la chiesa e uno stato laico,quest’ora di religione e un sopruso un abuso e una mancanza di rispetto per chi cattolico non e,ripeto la religione si studia in chiesa o si mandano i figli dalle orsoline se ancora esistono.

  10. La situazione creerà sempre problemi, poiché si basa su un sistema iniquo, catechisti che insegnano religione al pari di altri insegnanti che insegnano scienze ma senza essere sottoposti alle stesse regole selettive. Difficoltà ed imbarazzi si creano ogni qual volta un ragazzino decida di non voler frequentare l’ora di religione, facendo sì che alla fine, si rassegni a restare in classe durante la lezione, in alternativa di un’ora di nessun’attività. Parlate di atei che premono per imporre l’ateismo alla maggioranza degli italiani che invece si riconosce nella religione cattolica? E’ una sciocchezza che rivolta la realtà delle cose, la maggioranza degli atei, degli agnostici e dei credenti altro non chiede che un ambiente più equo, dove simboli religiosi e indottrinamento confessionale non siano imposti. Se dite che l’insegnamento della religione cattolica non è un indottrinamento, dovrebbe allora essere altro, ovvero una presentazione della religione in senso storico e critico, in confronto con altre confessioni… raccontata con modi adatti alle capacità intellettive supposte di studenti di una determinata età.

  11. Ho un sogno che vorrei vedere realizzato per quando mio figlio sarà un pò più grande: che l’ora di religione non esista più così da potere evitare di dovere battermi per un principio di libera scelta che in uno stato laico non dovrebbe neppure essere messo in discussione.

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