Con le fiabe, bambini senza paure. Anche se c’è la strega cattiva

“Le fiabe permettono ai bambini di vivere temporaneamente in un mondo fantastico e di accettare le proprie paure. Rappresentano un’occasione per sperimentare le parti di se stessi meno buone e più aggressive, avendo la sicurezza che a un certo punto il lieto fine arriverà”. A parlare è la dottoressa Pamela Sparacino che a partire dal prossimo giovedì 20 marzo alle 18 30 terrà l’incontro “Leggimi una fiaba: dal racconto alla relazione”, il primo di una serie di appuntamenti incentrati sulle fiabe, rivolti a genitori e insegnanti, che avranno luogo alla libreria Liberamente (Via L. B. Alberti, 38 Ravenna).

Cosa trasmettiamo ai nostri figli quando gli raccontiamo una fiaba?
“Il momento della fiaba è un momento prezioso di gioco e di condivisione, utile in tutte le relazioni. Le fiabe rappresentano uno strumento elitario per creare una relazione non solo tra genitore e figlio, ma in generale tra adulto e bambino. A scuola la lettura delle fiabe veicola la comunicazione tra insegnanti e allievi, dando a questi ultimi la possibilità di definire esperienze e parlare di sé. Nei contesti di gruppo, gli educatori le usano come tracce sulle quali incentrare dei percorsi di crescita o di formazione. In generale aiutano tutti, non solo i bambini, a sperimentare con l’immaginazione e a empatizzare per un momento anche con il personaggio ‘cattivo’, sapendo poi che il bene vincerà”.
Le fiabe contribuiscono allo sviluppo cognitivo del bambino?
“Assolutamente sì. Le fiabe concorrono all’ampliamento del linguaggio e del lessico. Aiutano a sviluppare la logica e la consequenzialità e ovviamente a usare la fantasia e di conseguenza il ragionamento”.
Sono adatte solo ai bambini piccoli?
“Le fiabe, a differenza delle favole, non insegnano una morale, ma prendono spunto dai desideri, dai sogni e dalle paure della collettività, quindi veicolano i miti culturali della tradizione popolare. In questo senso sono portatori di messaggi e insegnamenti che riguardano tutti”.
Quali tematiche affronterà attraverso le fiabe che ha scelto?
“Il brutto anatroccolo rappresenta l’occasione per parlare della diversità e della possibilità di crearsi un identità in un mondo dove ognuno è differente dall’altro. In Hansel e Gretel è contenuto il tema della separazione, che riguarda tutti noi in tutte le fasi della nostra vita. Infine con Cenerentola verrà affrontato il tema della gelosia e dell’accettazione tra fratelli”.

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