Passo sempre per la cattiva!

“Ultimamente i nostri figli si sono affezionati molto a lui… Mi sento messa un po’ in disparte”.

Si dice che Colombo cercasse solo le prove che dimostravano di essere arrivato in Asia. E così non si accorse di essere, in realtà, in un nuovo continente. Come se avesse avuto i famosi paraocchi che gli impedivano di vedere quanto fosse diversa la terra su cui camminava…

“Come sai che sono più affezionati a lui che a te?”

“Mi sembrano più sorridenti quando lo vedono… Mi sembra stiano insieme a lui più volentieri, che si divertano di più… Forse perché io faccio sempre la parte di quella che sgrida…”

Ah! Ecco qual è il vero nodo della questione! Confesso che adoro il modo creativo in cui le nostre emozioni ci manifestano un problema latente…

“Da quel che dici, sembra che ci sia una separazione dei compiti… Tu sgridi e lui gioca… L’avete concordato?”

“Ma no! È solo che io ho delle idee in fatto di educazione e lui ne ha delle altre. Poi, quando ne parliamo, ci scontriamo. E alla fine, per non litigare, ognuno si tiene i propri spazi e fa un po’ come meglio crede… Ma non mi va di passare per la “cattiva” della storia, in continuazione… Vorrei che ci raccogliessimo attorno ad un’idea comune e che la portassimo avanti insieme…”

“Ma c’è scontro sulle idee oppure sul metodo?”

“Crediamo negli stessi valori. Invece, ci differenzia il modo in cui siamo convinti che debbano essere trasmessi. Credo che incida anche il nostro carattere. Io per esempio sono più rigida: scelgo una strada e la porto fino alla fine; lui è più pragmatico, punta solo al risultato e se deve cambiare strategia, lo fa”.

Due stili differenti comporteranno certamente due risultati diversi.

“Quale ti sembra che funzioni meglio?”

“Meglio? Ad essere onesta, nessuno dei due… Io mi informo di più e ho più nozioni in fatto di educazione ma poi sono carente sul lato pratico… Mi faccio anche rabbia da sola… Per lui invece vale il contrario… In sostanza, potremmo migliorare entrambi…”

Che sia questa l’idea comune attorno alla quale devono raccogliersi? Il sapere che stare sulle proprie barricate porta solo ad allontarnarsi ancora di più? La consapevolezza che se gli strumenti adottati non funzionano, bisogna cambiarli? La volontà di farsi insegnare ciò che funziona reciprocamente per compensare le carenze di ognuno?

In fondo, come diceva Henry Ford:

Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme un successo“.

A cura di Paola Fantini, life and business coach

 

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