obesità“Credo che, di mezzo, ci sia sempre un problema psicologico. C’è chi magari diventa violento. Io, invece, mangio”. Per Cristiana Bergamaschi, 53 anni, ravennate, la normalità fa rima con obesità. Da una ventina d’anni, infatti, i chili di troppo sono tanti, a tal punto che le sedute del cinema sono troppo piccole e all’ingresso della banca scatta la vocina antipatica: “Siete pregati di entrare uno alla volta”.

Cristiana, che sta frequentando i gruppi di auto-mutuo-aiuto dell’associazione sulleALIdelleMENTI e ha appena concluso il corso di cucina organizzato da Saperi e Sapori per le persone che soffrono di disturbi alimentari, è anche mamma di una ragazza di vent’anni e di un ragazzo di 19. E quando riavvolge il filo della memoria, la mente va alle due splendide gravidanze che, contrariamente alle aspettative, ha vissuto: “Sono stata sempre bene. Durante la prima, addirittura, ero riuscita a regolarmi a tavola tanto da perdere nove chili. Un medico, una volta, ci scherzò su: facendo tre o quattro figli sarei diventata magra. Alla seconda gravidanza, che ho scoperto al quarto mese, non ho perso chili ma non ne ho nemmeno presi. E la gestione dei bambini, anche se hanno solo quattordici mesi di differenza, non è stata così difficile come pensavo: certo, non ero magra. Ma mi aiutava la giovane età”.

Sottoposta a due cesarei, il primo perché la dilatazione non era completa e il secondo perché il bimbo era podalico, Cristiana in tutti questi anni non ha mai dovuto spiegare i suoi figli il perché e il percome dell’obesità: “Per loro, questa sono io. E se ripenso al mio passato, non sento di essere mai stata snella. Nemmeno quando ero bambina, nemmeno da ragazza. Da piccola, probabilmente, compensavo la sensazione di sentirmi meno di mia sorella scaricando sul cibo, che mi serviva a farmi vedere. Poi la separazione e alcuni problemi sul lavoro: la mia valvola di sfogo è sempre stata quella di mangiare fuori dai pasti, soprattutto la sera tardi, quando non riesco ad andare a dormire”. 

E sebbene sia difficile controllarsi, Cristiana ormai ha capito quando la voglia di mangiare in modo sregolato si presenterà di lì a poco: “Due sere fa, dopo cena, ho esagerato. E ripensando alla giornata che era stata, ho capito il motivo di tanta voracità: mi sarei mangiata tutto, da una pesca a un pezzo di ferro. A tavola, con i miei figli, mangiamo in modo sano e ragionato. I problemi iniziano quando, da tavola, ci alziamo. Non a caso, loro non hanno un chilo di troppo addosso”.

Cristiana ha però un dono, quello dell’ironia: “Quando mi invitano da qualche parte, in genere vado, anche se ho sempre bisogno di sapere in quale situazione mi ritroverò. Ho un lavoro autonomo, lavoro da casa. E sebbene la tentazione di isolarsi ci sia, tento di superarla. Al cinema vado lo stesso, anche se consapevole che starò molto scomoda. Ricordo ancora le parole di mia nonna e di mia mamma, che mi dicevano che sarei dimagrita con l’arrivo delle mestruazioni o quando avessi trovato il primo fidanzato. Io sto ancora aspettando quel dimagrimento. E ho sempre a mente quando, ventiquattro anni fa, andai a prendere mia nipote dalla scuola materna. Una sua compagna mi associò alla nonna. Evidentemente, per lei, una mamma non poteva essere obesa”.