“Quando ho il microfono in mano mi sento piena, gratificata, realizzata. Come da bambina”. Ce lo aveva raccontato nel dicembre 2014, in occasione del suo ritorno sulla scena. E molto francamente aveva aggiunto che lo faceva per necessità: “La mia pensione è di 480 euro al mese. Vorrei studiare canto ma non me lo posso permettere. Devo sostenere le spese per altre cure ma è dura. Ho difficoltà nell’uso della parola e nella deambulazione. Ma non ho accesso alla legge Bachelli, che tutela gli artisti in difficoltà”. A oltre due anni di distanza la città di Ravenna comincia a mobilitarsi per aiutare Dora Moroni, 62 anni. Lo fa tramite Daniele Perini, consigliere comunale di Amare Ravenna e da sempre in prima fila per i più deboli.
“La storia di Dora è, peraltro, ben nota – scrive Perini – dal grande successo conseguito nel 1976-77 a fianco di Corrado nella prima edizione di Domenica in, con punte di diciotto milioni di telespettatori, in veste, elemento innovativo, di valletta ‘parlante’, che presenta, recita, canta e balla, da una popolarità, quindi, altissima e in costante ulteriore crescita, all’incidente automobilistico del 13 luglio 1978 che ne ha compromesso la carriera e condizionato l’esistenza”.
In coma per sei settimane, la Moroni deve affrontare una lunghissima convalescenza e un complesso intervento chirurgico alla gola per recuperare l’uso della parola; altri momenti di difficoltà segnano la vita della cantante, quali il fallito matrimonio con il collega Christian, la morte nel 1997 della sorella Mary che tanto l’ha aiutata nel lungo periodo di recupero e nel dicembre 2016 la scomparsa della madre Martina, cui era legatissima. “L’artista – prosegue Perini – non ha certo smesso di lottare ma, anche per i problemi economici che l’assillano (non ha ottenuto alcun indennizzo in seguito all’incidente), riteniamo opportuno cercare di aiutarla in maniera concreta“.
Per questo Perini chiede al sindaco di proporre “il caso di Dora Moroni all’esame del presidente del Consiglio, Gentiloni, ai fini dell’ottenimento del sostegno straordinario previsto dalla Legge Bacchelli (L.440 dell’agosto 1985) a favore di cittadini che versano in stato di particolare difficoltà e che si sono distinti in campo letterario, culturale, scientifico, artistico”.
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