Illuminazione carente, rovi, punti ciechi, degrado, motorini che passano in barba al codice della strada. Eppure, molti bambini e ragazzi, passano ogni giorno a piedi o in bicicletta dal sottopasso pedonale di via Sant’Alberto per andare a scuola e tornare a casa.
Così Filippo Landi, padre di due figli, insieme ad altre persone già coinvolte nei gruppi WhatsApp per la sicurezza dei quartieri di Ravenna, ha lanciato una petizione per chiedere al Comune alcuni interventi che tutelino chi transita dal sottopasso, prevenendo episodi di microcriminalità.
“Le firme raccolte – racconta – sono per ora circa 300 ma siamo solo all’inizio. Vogliamo continuare a sensibilizzare le famiglie sul tema. Intanto, abbiamo già fissato un appuntamento in Comune per esporre le nostre richieste”.
I firmatari chiedono un’illuminazione adeguata su tutta la lunghezza del sottopasso, l’installazione di specchi parabolici nei tre punti d’accesso, posizionati in modo da rilevare presenze negli angoli coperti, telecamere di videosorveglianza h24, controlli periodici della Municipale.
I moduli si trovano alla cartoleria Briciola di vicolo Tacchini, da Photolab in via Cilla e alla rivendita di pane di via Rotta.
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