Rischio trombosi con pillole anticoncezionali: Bayer in tribunale

pillolaCento donne contro una multinazionale del farmaco. Cento aderenti all’associazione Salute e Diritto contro la Bayer. Si tratta di persone che chiedono giustizia dopo aver avuto problemi di salute legati all’assunzione delle pillole anticoncezionali Yaz, Yasmin e Yasminelle, commercializzate dall’azienda tedesca. Così hanno intentato una class action assistite dallo studio legale trevigiano Calvetti il quale sul proprio sito rende nota l’esistenza di casi simili: in tutto il mondo si sono verificati “episodi tromboembolici” a seguito dell’assunzione di queste pillole contenenti il principio attivo drospirenone, usate anche per combattere l’acne e le disfunzioni ormonali. Insomma, queste pillole di terza e quarta generazione sarebbero più a rischio, rispetto a quelle più vecchie. Quelle nuove, all’azione dell’ormone estrogeno, l’etinilestradiolo, associano quello di un ormone progestinico, il drospirenone, appunto.

Lo studio Calvetti, che ha depositato l’atto alla procura di Torino, ricorda che “ i più recenti studi scientifici hanno ripetutamente accertato che le pillole anticoncezionali contenenti drospirenone possono triplicare il rischio di embolia. Ed ancora: “Negli Stati Uniti la Food and Drug Administration ha ordinato alla Bayer di potenziare gli avvisi di rischio su tali prodotti e, addirittura, ha sanzionato la casa farmaceutica tedesca per pubblicità ingannevole imponendo una campagna pubblicitaria correttiva da 20 milioni di dollari”. Sempre negli Stati Uniti “la Bayer ha transato ben 651 cause avviate da donne vittime di episodi tromboembolici che avevano condotto anche a infarti e ictus: la medesima ha reso noto di aver pagato 142 milioni di dollari in rimborsi transattivi, per una media di circa 218.000 dollari a causa”.

In attesa dell’istruzione della class action si attende l’esito di una analoga causa civile proposta in Germania anche se nel 2013 l’Ema, l’ente europeo del farmaco, ha confermato il rapporto costi/benefici pur riconoscendo che con le pillole di terza e quarta generazione il rischio di rimanere vittime di tromboembolia raddoppia (da due a quattro casi ogni 10mila pazienti). Un rischio considerato “basso” dalla maggior parte dei ginecologi i quali prima di prescrivere una pillola piuttosto che un’altra sono chiamati prendere in considerazione lo stato di salute complessivo della donna, la storia familiare e personale con particolare riferimento al rischio trombosi.

In questo articolo ci sono 0 commenti

Commenta

g
To Top