mestruazioni, donnaCe l’aveva detto di recente anche Claudio Bertellini, primario di Ginecologia e Ostetricia all’ospedale di Forlì: “Bando alle resistenze sulla pillola anticoncezionale”. E ora arriva un dato scientifico: l’uso regolare della pillola riduce del 50 percento il rischio di tumore all’utero. Lo dice uno studio coordinato dall’università di Oxford e pubblicato su Lancet.

I ricercatori hanno passato in rassegna le cifre di 36 studi in tutto il mondo su un campione totale di di oltre 27mila donne, scoprendo così che ogni cinque anni di utilizzo della pillola il rischio cala del 25%, con un effetto protettivo che rimane anche dopo aver smesso di assumerla, per almeno trent’anni.

Valerie Beral, autrice principale della ricerca, come riporta La Repubblica ha detto che nonostante ci sia ancora la paura che la pillola porti il cancro, nel caso dell’utero (e come è stato dimostrato in passato, anche dell’ovaio), è vero il contrario. Il rischio che resta, sebbene limitato, è quello di un aumento della possibilità di contrarre tumori della cervice e del seno. Rischio che sparirebbe appena si smette di prendere la pillola.

Il cancro all’utero colpisce 8.000 donne all’anno solo in Italia. Se si considerano gli ultimi cinquant’anni, l’ipotesi è che la pillola abbia evitato 400mila casi di cancro all’utero.