Via libera alla legge sul diritto alla continuità affettiva che prevede una “corsia preferenziale” nell’adozione di un minorenne per le famiglie affidatarie se il bambino è stato dichiarato abbandonato e non è possibile ricostituirne il rapporto con la famiglia d’origine. La proposta di legge già approvata dal Senato, e che ridefinisce il rapporto tra procedimento di adozione e istituto dell’affidamento, è passata anche alla Camera, quasi all’unanimità.
La nuova legge modica l’attuale disciplina che vieta l’adozione da parte degli affidatari, evitando ai bambini già provati dal distacco dalla loro famiglia d’origine di subire un ulteriore trauma. La famiglia che ha un minore in affido ora potrà chiederne l’adozione godendo di una corsia preferenziale. In sintesi, le novità introdotte dalla nuova norma prevedono che in caso di adozione siano appunto privilegiate le famiglie già affidatarie. Il tribunale dei minori dovrà infatti tener conto, nel decidere sull’adozione, dei “legami affettivi significativi” e del “rapporto stabile e duraturo” che si è instaurato tra il bambino o il ragazzo e la famiglia affidataria.
Grandi novità anche in merito ai procedimenti di adozione degli orfani: accanto ai parenti (fino al sesto grado) e alle persone legate da un rapporto stabile preesistente alla perdita dei genitori, anche l’affidatario potrà ora chiedere l’adozione di un orfano. In tal caso l’adozione è consentita anche alle coppie di fatto e alle persone singole.
E starà esultando Carla Forcolin, che ci aveva raccontato in un’intervista il dolore e la frustrazione di dover lasciare dopo tanto tempo un bimbo in affido.
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