La serenità familiare non ha sesso: bimba di tre anni affidata a due papà

Una coppia di mezza età, serena, stabile, con un lavoro e un buon reddito è di solito quella ritenuta più idonea quando si parla di affido, e generalmente una notizia del genere passa inosservata, ma non se la diade è composta da due omosessuali. Questo è quanto è accaduto a Bologna, dove il Tribunale dei minori ha deciso per l’affido temporaneo di una bambina di tre anni a una coppia gay, sui cinquant’anni, residente in una cittadina vicina al capoluogo emiliano.

Le parole proferite dal giudice, in relazione all’ambiente familiare nel quale la bimba sarà inserita, sono state quelle di benessere e serenità, elementi imprescindibili e fondamentali per la crescita di ogni bambino.
I due omosessuali, secondo il giudice e i servizi sociali, sono risultati idonei al ruolo di genitore.

Il provvedimento prevede che  la bimba si trasferisca, per un tempo ancora impreciso, presso la coppia che conosce da tempo e che per affetto, chiama zii.

Si allarga così lo spiraglio di speranza per tutte quelle coppie non convenzionali, che non sono formate dalle classiche figure di marito e moglie, ma due persone dello stesso sesso, non sposate, ma che convivono soltanto e che vogliono diventare genitori. Il caso è destinato a creare polemiche come già accaduto quando, come nel caso di Bologna e Venezia, i Comuni hanno preso in considerazione l’ipotesi di cambiare la dicitura sui documenti per l’iscrizione all’asilo: via mamma e papà per fare spazio a genitore 1 e genitore altro.

In questo articolo ci sono 0 commenti

Commenta

g
To Top