Esordio del diabete: scenette e questionari per rendere medici e infermieri più “sensibili”

Comunicare ad un bambino e alla sua famiglia l’esordio del diabete è una questione delicata. Un momento che, però, spesso non viene gestito con le dovute precauzioni, con i metodi adatti e le giuste parole. Ecco perché Tosca Suprani, responsabile degli ambulatori di diabetologia pediatrica degli ospedali di Ravenna e Cesena, ha voluto avere dai diretti protagonisti un riscontro. I risultati verranno comunicati domenica 10 novembre, a partire dalle 13,30, allo Chalet dei Giardini Pubblici a Ravenna. Saranno le psicologhe Barbara Novelli e Agnese Menghi a raccontare alle famiglie ciò che è emerso dai questionari consegnati loro e soprattutto dalle storie inventate dai bambini diabetici al campo scuola che si è tenuto l’estate scorsa a Pugnochiuso, in Puglia.

“Lenny – spiega Suprani – è una mascotte che abbiamo portato al campo per fare emergere i vissuti legati alla comunicazione dell’esordio del diabete di ogni bambino. La storia era che Lenny finiva all’ospedale perché stava male. I bambini dovevano inventare scenette e nel farlo hanno trasferito tutti i loro ricordi”. Sono emerse paure e angosce che il personale d’ora in poi dovrà tenere in maggiore considerazione per comunicare meglio una malattia così importante e invadente: “Le famiglie ricordano il giorno e l’ora esatta dell’esordio, in che modo è stato loro detto, se il bambino è stato aggredito o meno. Il problema è che spesso il personale è talmente preso dalla gestione del momento che non ha il tempo né le modalità di relazionarsi in maniera delicata e sensibile. E se il bimbo vive la prima puntura in modo drammatico, la frittata è fatta”.

I bambini diabetici e i loro genitori, prima dello Chalet, si aggregheranno alla Maratona Ravenna Città d’Arte e saranno anche in piazza dell’Aquila, dove ci sarà un presidio in occasione della Giornata Mondiale del Diabete. Allo Chalet, poi, pranzeranno tutti insieme. E ci sarà anche Lenny.

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