Fecondazione assistita: ecco Progetto Iside, la guida online per sapere cosa fare e sentirsi meno sole
“Secondo me ci meritiamo una medaglia. Alla perseveranza, alla costanza, alla pazienza. Questa esperienza ci ha messo veramente a nudo,…
“Secondo me ci meritiamo una medaglia. Alla perseveranza, alla costanza, alla pazienza. Questa esperienza ci ha messo veramente a nudo,…
Angela è una giovane donna di Ravenna che da alcuni anni sta affrontando il difficile percorso della fecondazione assistita. Ieri, saputo che la Corte Costituzionale ha giudicato incostituzionale il divieto di eterologa previsto dalla legge 40 del 2004, ha tirato un sospiro di sollievo
Dalla medicina cinese potrebbe arrivare un aiuto alle coppie che tentano di avere figli con la procreazione assistita.
Lei portatrice di distrofia muscolare di Becker ma nei fatti sono una coppia fertile. Secondo quanto previsto dalla legge viene negata loro la Pma e la diagnosi preimpianto. Si rivolgono al giudice che solleva una questione di costituzionalità. La legge 40 torna quindi alla Consulta.
Un ormone naturale per la produzione di ovuli durante la fecondazione assistita. Una novità che, sostituendo i farmaci utilizzati fino ad ora, potrebbe evitare alcune complicazioni per le donne che si sottopongono a Pma.
Quando l’esito della Procreazione medicalmente assistita è negativo che cosa accade? Quali sono le reazioni emotive delle donne? Lo psicoterapeuta Andrea Ronconi spiega le reazioni più comuni al fallimento di un ciclo di Pma.
La lunga attesa dopo un ciclo di Pma e il senso di incertezza e di impotenza nella consapevolezza che si possa fare poco, a parte seguire le prescrizioni mediche, per cambiare le sorti dell’esito. Emozioni vissute nella coppia spiegate dallo psicoterapeuta Andrea Ronconi.
Cosa succede nella coppia quando si decide di affrontare un ciclo di procreazione medicalmente assistita? Ecco il punto di vista dello psicoterapeuta sulle emozioni vissute dagli uomini e dalle donne.
I test di gravidanza buttati, la consapevolezza dello scorrere del tempo, la scelta di affidarsi ai medici. Il sogno di un figlio, quando la natura non è dalla nostra parte, può far rima con dolore, fallimento, sconfitta. Sensazioni che Raffaella Clementi, 43enne di Terni, oggi mamma del piccolo Daniele, 22 mesi, ha raccontato nel libro “Lettera ad un bambino che è nato” (Imprimatur). Una testimonianza di vita nata anche dall’esperienza del suo blog.
Ottomila donne hanno partorito nel 2010 grazie alla procreazione medicalmente assistita. Il dato, nazionale, da un lato rincuora e dall’altro fa capire che il successo non è cosa scontata: i circa 8mila parti (che hanno fatto nascere 10.036 bambini) sono stati l’esito di 58.860 cicli iniziati, che hanno portato a 11.964 gravidanze. Chi comincia questo doloroso percorso, insomma, non è detto che ce la faccia.
“Hai un endometrio bellissimo: sei pronta”. Ecco, penso, di nuovo ho tutto perfetto e spero sia la volta buona. Già, perché prima di iniziare la Pma (alias la procreazione medicalmente assistita) pensavo che fare un bambino fosse la cosa più semplice del mondo e che se proprio ti fosse andata di sfiga la fecondazione assistita sarebbe stata la carta vincente al primo tentativo.