Un fotografo, una giornalista, un editore. Tutti e tre ravennati, tutti e tre coinvolti nel progetto “Donne che non tremano”. Questo il titolo della mostra fotografica che dopo essere stata inaugurata il 9 marzo all’Aquila fa ora tappa a Ravenna. L’iniziativa, a cura della giornalista di Sky TG24 Ilaria Iacoviello e del fotografo Giampiero Corelli, ha l’obiettivo di puntare ancora una volta i riflettori sul sisma che nel 2009 sconvolse la città. Tutto questo attraverso i volti e le storie di oltre 30 donne che, a quattro anni dal terremoto, nei loro rispettivi campi continuano a lavorare affinché una ricostruzione sia possibile. Storie di vita e di amicizia nate dalla lunga esperienza di Iacoviello sul territorio aquilano, narrate e sintetizzate attraverso scrittura e immagini. Da qui non solo la mostra ma un racconto incentrato su una serie di interviste, contenute in un cofanetto pubblicato dalla Danilo Montanari Editore.

I pensieri del magistrato impegnata nei processi post sisma, l’emozione di una giovane donna che scopre di essere incinta subito dopo il terremoto. Senza dimenticare l’orgoglio della squadra dell’Aquila Rugby per i colori della maglia nero verde e la tenacia dell’imprenditrice che è riuscita a riaprire la propria attività in centro pochi mesi dopo il 6 aprile. Queste solo alcune delle storie della pubblicazione. Storie quanto mai attuali anche per l’Emilia Romagna a pochi giorni dal primo anniversario dei due terremoti che il 20 e il 29 maggio 2012 colpirono l’Emilia.

Ravenna non dimentica: per questo all’inaugurazione – sabato 18 maggio al Mercato Coperto in Piazza Andrea Costa alle ore 12 – parteciperà anche Maino Benatti, sindaco di Mirandola, uno dei comuni più colpiti nel modenese. Una linea di continuità dunque che lega due territori e due popolazioni che ancora oggi lottano per non essere dimenticate. Presenti oltre a Benatti e agli autori anche Fabrizio Matteucci, sindaco di Ravenna, Alberto Cassani, coordinatore di Ravenna2019 ed Emanuela Ciciotti, psicologa e psicoterapeuta aquilana. L’allestimento resterà aperto fino al 3 giugno. Poi, a settembre, sarà la volta di Matera.
L’Aquila, Ravenna, Matera dunque: tre città che concorrono alla candidatura a Capitale Europea della Cultura 2019 che, sulla base del bando europeo, acquisisce forza anche attraverso politiche di scambio e di collaborazione tra le realtà urbane che ambiscono a ottenere la prestigiosa designazione da Bruxelles.

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