Papà Alessandro e la cartapesta: “I miei pupazzi ispirati ai film di fantascienza”

Ha iniziato per fare uno scherzo a suo padre, facendogli paura alle spalle, poco prima del lockdown. Ma in realtà, a fare la colla per la cartapesta con la farina e l’aceto, aveva imparato molti molti anni prima dallo zio. Alessandro De Lorenzi, ravennate, ingegnere meccanico e papà di Chiara, sette anni e mezzo, ha rispolverato di recente una passione rimasta un po’ sepolta: quella di realizzare pupazzi in cartapesta a grandezza 1:1 ispirandosi alle creature, ai mostri e ai personaggi dei film di fantascienza. La sua attività si chiama «Scartapesto», un po’ come il libro «Il mio amico Scartapesto» che ha pubblicato qualche anno fa. E durante la primavera scorsa, approfittando delle limitazioni e di un temporaneo stop alla sua attività lavorativa, ha ripreso vita.
Oggi Alessandro, che ha dato vita a circa 15 pupazzi, sogna di trasformare il suo hobby in qualcosa di più grande: «Mi piacerebbe organizzare una mostra ma anche avere uno spazio dove realizzare pupazzi inventati da me. Adesso mi appoggio alla mansarda di casa, dove anche Chiara è molto partecipe. Questo della cartapesta è un “gioco” che ci unisce molto, consentendoci di passare molto tempo insieme a creare».
Con i bambini, De Lorenzi, ci ha già avuto a che fare organizzando laboratori nelle scuole: «Covid permettendo, mi piacerebbe molto riprenderli. Ai bambini la cartapesta, che oggi è un in disuso o viene fatta con metodi non tradizionali, piace sempre molto. In generale, li appassiona creare i loro personaggi preferiti con materiali da riciclo. Come non capirli: è un’attività che dà molta soddisfazione. Nel mio caso, mi rilassa anche parecchio, permettendomi di lasciare andare i pensieri». Il personaggio che gli è riuscito meglio, secondo De Lorenzi, è Davy Jones da «Il pirata dei Caraibi»: «In generale, grazie alla cartapesta, mi piace stupirmi e stupire». 

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