“Questo non è un periodo facile per le relazioni e per l’individuo. La riduzione degli spostamenti e l’impossibilità di avere momenti ricreativi dove scaricare le tensioni non aiutano. Così come non aiutano le preoccupazioni per la salute e il costante risuonare del tema della morte. Ciò nonostante, l’isolamento può essere anche sinonimo di occasione”. Jessica Lacchini, psicologa psicoterapeuta faentina esperta in sessuologia, sta giù notando come la stretta dettata dal Coronavirus stia impattando sulle coppie e sui rapporti sentimentali e sessuali: “Estremizzando, ci sono due possibili scenari. Quello delle coppie che vivono la quarantena come una sorta di convivenza forzata che limita gli spazi di ciascuno e non fa che acuire dinamiche disfunzionali già presenti. In questo caso, il periodo che stiamo vivendo potrebbe far rima con una resa dei conti ma anche, perché no, con una nuova opportunità di confronto per integrare i diversi punti di vista: cose rimaste indiscusse potrebbero tornare adesso d’attualità, aspetti rimasti in sospeso potrebbero trovare un tavolo di discussione. Insomma, non è detto che essere costretti a stare insieme a lungo, in casa, faccia da detonatore. Dall’altra parte ci sono le coppie già affiatate ed equilibrate: per loro, questo isolamento può davvero portare a rafforzarsi ancora di più e a recuperare quel contatto fisico che, magari, nella fretta e nello stress della quotidianità a volte viene meno: parlo anche di gesti semplici come una carezza, come lo sfiorarsi, come le effusioni. In fondo, coccole e affetto reciproco sono un’ottima base per la complicità sessuale“.
“Ecco come il Cooronavirus può impattare sulle relazioni sentimentali e sessuali”
Fuori dalle routine e dalla vita come la conosciamo, infatti, ci si può lasciare andare a nuovi modi di stare insieme, canali comunicativi mai esplorati prima e una conoscenza reciproca più approfondita: “La speranza, in questo caso, è che tutto questo possa diventare un valore aggiunto per la coppia, da preservare nel tempo. La vera sfida, infatti, è mantenerlo: questa è una dimensione in cui la percezione dello scorrere delle ore e dei giorni è dilatata, molto diversa dalla quotidianità alla quale eravamo abituati, dove si era così sommersi da perdere di vista se stessi e l’altro, a sfavore anche della sessualità“.
D’altro canto, adesso una sofferenza forte potrebbe essere quella delle persone single: “Da quanto vedo, ci sono persone che si danno a una masturbazione compulsiva, usata come anti-depressivo. Ma c’è anche chi sembra come aver raggiunto una ‘pace dei sensi’ e sta usando il periodo per fermarsi a pensare al proprio modo di stare nelle relazioni”.
Lacchini sta continuando a seguire i pazienti in videochiamata, consapevole che il setting terapeutico classico non possa essere, però, sostituito così: “Per quanto riguarda le coppie che vengono in terapia, ce n’è una che sta sfruttando queste settimane in modo molto produttivo: la maggior disponibilità di tempo sta infatti aiutando entrambi a fermarsi per lavorare su dinamiche di coppie, anche sessuali”.
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