Studiare nonostante il cancro: più risorse per la scuola a domicilio e in ospedale

I ragazzi romagnoli che devono affrontare la malattia oncologica non perderanno la scuola grazie a un’intesa siglata tra l’Istituto Oncologico Romagnolo e l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna al fine di sostenere i percorsi di istruzione domiciliare e in ospedale.

“Si tratta di complessità – ha detto il direttore generale dello Ior Maurizio Miserocchi – di cui solo recentemente abbiamo scoperto la portata, grazie alla determinazione di una madre professoressa che non voleva vedere suo figlio perdere un anno a causa di quella che è a tutti gli effetti un’ingiustizia: una diagnosi di cancro. I ragazzi presi in carico dall’Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Infermi di Rimini, reparto a cui siamo profondamente legati guidato in maniera eccellente dalla dottoressa Roberta Pericoli e in cui è presente in pianta stabile un’ottima psiconcologa, la dottoressa Samanta Nucci, sono costretti a vivere in una sorta di campana di vetro a causa delle basse difese immunitarie: le degenze sono lunghe, e anche quando vengono dimessi non possono subito tornare alla vita di tutti i giorni”.

Le scuole hanno già a disposizione i fondi ministeriali per attivare i progetti di istruzione domiciliare e in ospedale per garantire il diritto allo studio degli studenti che si devono assentare per lunga malattia: “Talvolta, però, ulteriori risorse possono costituire occasione per realizzare progetti integrati. Grazie alla generosità di tante persone lo IOR si è impegnato a destinare una cifra annuale per integrare e completare il percorso scolastico direttamente a casa, permettendo così ai ragazzi di seguire non solo le lezioni fondamentali ma tutti i corsi dell’anno, affinché questi giovani pazienti possano godere delle medesime opportunità dei loro coetanei sani. In questo modo potranno sentirsi meno isolati, e il ritorno alla normalità una volta superata la disavventura risulterà meno traumatico. Abbiamo già iniziato con l’elargire queste borse di studio a due ragazzi romagnoli della provincia di Rimini, trovando anche il sostegno di alcuni importanti partner del territorio: tra questi possiamo citare gli amici della G.C. Fausto Coppi nell’ambito dell’iniziativa #NoveColli4Children. Questa innovativa convenzione, per la quale ringrazio il direttore generale USR Stefano Versari e tutti i suoi collaboratori, è un esempio virtuoso di cooperazione tra istituzione pubblica e organizzazione sociale non-profit, e ci permetterà di utilizzare canali ancora più ufficiali in modo che tutte le famiglie che attraversano questo delicato periodo siano informate di questa possibilità. È vero che la guarigione deve rimanere la priorità, ma è importante anche non perdere mai di vista il futuro del ragazzo”.

L’obiettivo, secondo il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale Stefano Versari, è proprio quello di consentire agli alunni un rapporto continuato con il gruppo-classe, “nella consapevolezza che la scuola rappresenta per questi alunni un’occasione di ‘normalità’ e che il mantenimento delle relazioni amicali di classe costituisce già di per sé una terapia”.

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