Riccione, il Comune dice no alla doppia genitorialità di Giada e Serena

Serena Galassi e Giada Buldrini, le due mamme di Riccione che avevamo intervistato poco dopo la nascita dei loro due gemelli, che oggi hanno cinque anni., si sono viste negare dal Comune il riconoscimento della genitorialità a Giada, che è la mamma sociale e non biologica dei due bambini. All’anagrafe, dunque, i due gemelli continuano a essere registrati come figli di Serena.

“La legge non lo consente, ci devono essere un padre e una madre e non due madri”, hanno fatto sapere gli uffici comunali.

Le due donne presenteranno dunque ricorso.

Katia Buldrini, legale delle due donne, ha spiegato a Il Resto del Carlino: “La Costituzione non vieta alle coppie gay di avere figli, il non ottenere il riconoscimento dell’altra madre andrebbe a discapito totale dell’interesse dei minori che è superiore a tutto. Così si rischia di privare due bambini della loro identità, del loro patrimonio genetico e anche di escluderli dall’asse di successione della loro madre biologica. Se la Corte di Cassazione ammette la trascrizione di nascite avvenute all’estero e anche l’adozione del figlio del partner, perché dovrebbe negare il riconoscimento da parte della madre genetica dei suoi figli?”.

“Sono ormai decine i sindaci di ogni colore politico – ha commentato Marco Tonti, presidente Arcigay Rimini – che hanno riconosciuto l’omogenitorialità, l’ultimo caso di Milano addirittura col nascituro ancora nel grembo di una delle due mamme. Non si contano poi i tribunali che smentiscono i sindaci che dicono di avere le mani legate dalla legge e ordinano alle anagrafi trascrizioni e riconoscimenti di omogenitorialità. È quindi acclarata la possibilità legale di procedere in questo senso come già fatto a Torino, Bologna, Milano, Roma, Napoli, Rimini e Gabicce. Quello che manca quindi non è la possibilità tecnica ma la volontà e, diciamocelo, l’umanità di riconoscere e rispettare l’amore e sostenere la vita familiare nell’interesse dei più piccoli, così come riconosciuto perfino dalla Corte europea dei diritti dell’uomo nel 2015. Una volta uno degli argomenti contro noi persone omosessuali era che non potevamo fare figli, ora che facciamo figli non ce li si vuole riconoscere e si finge di non vederli. Diciamocela tutta, questa è pura e semplice omofobia, un’omofobia che purtroppo ricade anche sui più piccoli.  Pensando a Zach Wahls, neoeletto senatore statunitense figlio di due donne, sarebbe meglio riflettere sul fatto che i figli di Giada e Serena potrebbero diventare un giorno sindaco o parlamentare di Riccione e riconoscerli come cittadini a pieno titolo, e non trattarli come bambini di serie B”.

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