Arte in corsia: “Disegno il sangue perché stamattina me ne hanno tolto tantissimo”

“Una volta un bimbo di due anni e mezzo che era ricoverato scelse un pennarello rosso, poi colorò tutto il foglio fitto fitto, spiegando che la mattina gli avevano prelevato il sangue, che quello sul disegno era tutto il sangue che gli avevano portato via e che lui voleva rimettere dentro”. Cinzia Giovanna Lissi, arteterapeuta, formatrice europea e fondatrice della scuola di arteterapia di Bertinoro, avrebbe migliaia di aneddoti su cosa significhi portare l’arte negli ospedali.

Domani 10 novembredalle 9 alle 17 alla Basilica del Monte di Cesena – sarà una delle protagoniste del secondo convegno “Arte Terapia in Sanità”, promosso da Artincounselling in collaborazione con l’Azienda Usl-Area Vasta Romagna, con il patrocinio di Regione Emilia-Romagna, Comune e Il Resto del Carlino.

“Presenteremo la ricerca che abbiamo fatto in Pediatria al Bufalini di Cesena e anche in Psichiatria insieme all’Università di Bologna – spiega Lissi, mamma di tre figli che sono diventati tutti arteterapeuti e nonna di tre nipoti – mettendo in evidenza, nel caso dei bambini, come l’arte diminuisca l’ansia legata all’ospedalizzazione e consenta ai piccoli pazienti di tirare fuori emozioni e vissuti. Ma parleremo anche di quello che i volontari si portano a casa: come cambia il modo di vedere il mondo, come si impara ad apprezzare il qui e ora”. 

In Pediatra a Cesena, al momento, i volontari vanno una volta alla settimana: “Abbiamo avuto anche un’esperienza molto intensa e interessante in Otorino e nel Pre-operatorio pediatrico. In generale, se i bimbi non sono allettati li portiamo in una sala molto bella dove possono socializzare, cosa che consente di alleggerire un attimo anche i genitori. Nel caso non si possa, siamo noi a entrare nelle stanze con pennarelli e matite, facendo scegliere loro il mezzo che preferiscono per esprimersi. Insieme, poi, costruiamo una favola”. 

“Arte in corsia”, che è un progetto in convenzione con l’Asl, è portato avanti da operatori che hanno alle spalle 1600 ore di formazione: “La qualità e le competenze sono importantissime. La Pediatria di Cesena è una realtà fortunatamente con ricoveri brevi e situazioni non troppo difficili. Ma per lavorare con le emozioni dei bambini non si può improvvisare. Ora stiamo lavorando per esportare il nostro modello, che in Emilia-Romagna partirà anche a Bologna, Modena e Faenza”.

Domani parteciperanno al convegno anche il dottor Augusto Biasini, già primario della Pediatria-Terapia intensiva neonatale, l’attuale primario dottor Marcello Stella, Francesca Agostini, Professoressa Associata di Psicologia dinamica, Dipartimento di Psicologia, Università di Bologna, il dottor Giovanni De Paoli del Servizio Psichiatrico di diagnosi e cura del Bufalini.

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