Ztl davanti a scuola per proteggere i bambini, i genitori non la vogliono

“Di solito, il bene comune dovrebbe venire prima di tutto. In genere, tutelare i bambini e la loro sicurezza dovrebbe essere una priorità”. Linda Maggiori, mamma di quattro bambini e molto conosciuta a Faenza per le sue battaglie ambientaliste, è rimasta esterrefatta quando ha saputo che alcuni genitori i cui figli frequentano la scuola dell’infanzia Panda e la scuola primaria Don Milani stanno raccogliendo le firme (sono oltre 400, finora) per eliminare la zona a traffico limitato in via Donatini. Zztl via donatini faenzatl decisa con un’ordinanza comunale, a partire dall’inizio dell’anno scolastico in corso, dopo che erano stati coinvolti, con un percorso partecipativo, sia il quartiere che l’Istituto comprensivo Europa.
Prima che nella strada – che è a fondo chiuso – venisse vietato l’accesso (eccetto per i residenti) la situazione ogni giorno era parecchio pesante: “La via è stretta, senza uscita, con pochi posti auto – precisa Maggiori, che ci aveva raccontato la scelta della sua famiglia di vivere senz’auto – e i genitori, con le macchine, la intasavano a dismisura, creando non solo ingorghi e quindi inquinamento ma mettendo anche a repentaglio la sicurezza dei bambini”.
Su via Donatini si affacciano sia l’ingresso della materna che il retro delle elementari, rendendo la strada, dunque, molto frequentata sia la mattina all’entrata che all’uscita: “Di soluzioni alternative per parcheggiare poco distante ce ne sono eccome – continua la mamma – compreso il Piedibus. Ma chi sta firmando sostiene che sia stato tolto alle famiglie un diritto, quello di lasciare l’auto dove pare e piace. Io dico che a 150 metri, in via Bandini, così come in via Celli, che dista 200 metri, e in via Alessandrini, che è lontana 250 metri, ci sono altri parcheggi. I genitori la mattina hanno fretta perché devono scappare al lavoro? Imbottigliandosi in via Donatini perdono solo tempo prezioso, secondo me. Senza contare che mettere qualche divieto serve anche a eliminare il cosiddetto traffico parassita, quello creato da chi potrebbe anche prendere la bici o andare a piedi ma, per pigrizia, si mette in macchina”.  
 

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