Bambini iperattivi, la neuropsichiatra: “Importantissimo aiutare le famiglie”

“Se vedeste le capacità dei bambini iperattivi, vi meravigliereste. Se coglieste la loro originalità, vi accorgereste di quanto sono speciali”. Mariella Allegretti è la neuropsichiatra infantile dell’Asl di Forlì che domenica 16 settembre, dalle 10, incontrerà le famiglie a Misano Adriatico (Casa per Ferie San Pellegrino, via D’Azeglio 8) durante il raduno nazionale dell’Aifa, l’associazione delle famiglie con figli Adhd.

Allegretti, che si occupa del tema dal 2004, ha visto in questi anni i cambiamenti intervenuti nella capacità di diagnosi: “Nella metà dei casi, il disturbo da deficit di attenzione/iperattività è associato ad altri problemi, penso ai disturbi dello spettro autistico, ai disturbi dell’apprendimento, al disturbo oppositivo-provocatorio ma anche a tic, ansia, depressione. Ogni bambino Adhd è diverso dall’altro, i quadri clinici sono in genere complessi“.

Ecco perché, sebbene oggi sia più facile diagnosticare l’iperattività rispetto a dieci anni fa, si tenta di andarci piano: “Alcuni segnali possono essere visibili già quando i bambini sono molto piccoli. Ma l’approccio dev’essere quello di sostenere la famiglia, in un primo momento, per vedere cosa e quanto è modificabile dal contesto. Chiaro che in prima elementare molte situazioni diventano eclatanti e vengono così alla luce. Ma non bisogna pensare che quando un insegnante ci invia un alunno, c’è per forza un problema e che se il bambino non è attento in classe siamo per forza in presenza dell’Adhd”.

Quando, invece, viene diagnosticata, è necessario comunicarlo alle famiglie con pazienza, tempo, delicatezza: “L’impatto sui genitori è spesso molto forte. Per quindici anni, in Umbria, mi sono occupata di gruppi di parent training, un’esperienza che partirà in ottobre anche a Forlì. Non sono gruppi di auto-mutuo-aiuto, sono percorsi più strutturati di intervento specifico che servono ai genitori, sicuramente, a prendere consapevolezza del problema ma anche a dotarsi di strumenti importanti per la gestione dei figli e per evitare disfunzioni familiari e di coppia. Al di là che siano tecnici, i gruppi diventano comunque occasioni di confronto sul proprio vissuto e sulla propria sofferenza, oltre che un modo, per i professionisti, di vedere il bambino nel suo sistema di relazioni familiari”.

Per comunicare la propria presenza o per maggiori informazioni contattare Jasmine Rizzi al 393 8344203

In questo articolo ci sono 0 commenti

Commenta

g