Sono lontani i tempi in cui Alice Keller poteva lavorare per ore e ore, senza interruzioni, magari concentrando la realizzazione di un libro in qualche settimana. Ora è più facile sfruttare pause pranzo, riposini pomeridiani e magari terminare un’opera scrivendo sul cellulare mentre allatta: “Quando ho scoperto che le note dell’Iphone si trasferiscono direttamente sul computer, mi si è aperto un mondo”.
Nata nel 1988 a Bologna, Alice è una scrittrice per l’infanzia e per ragazzi molto apprezzata che non ha messo uno stop alla sua attività dopo la nascita dei suoi bambini di due anni e cinque mesi: “Cambia molto il modo di concentrarsi su un’idea e poi sullo sviluppo di una storia, questo sì. Ma l’ispirazione continua a esserci”. Co-fondatrice della libreria Momo di Ravenna, cesenate d’adozione, Alice ha appena pubblicato “Nel paese di Sesto Malanni” (Giunti), un libro pensato per i bambini delle elementari: “Scrivere per i più piccoli mi diverte. L’ho fatto con ‘Di becco in becco’ e con ‘Hai preso tutto?’. Ma se dovessi dire la fascia di età alla quale amo più rivolgermi non avrei dubbi: quella della scuola media”. Un esempio è “Nella pancia della balena” (Carmelozampa), che come spesso accade all’autrice è nato da una scena vista per caso: “Un saluto molto particolare tra una mamma e suo figlio, in stazione. Di loro non sapevo assolutamente nulla. Ma ho iniziato a chiedermi tante cose sul loro conto. E così è nata l’idea del libro”.
Reduce dalla partecipazione al Festival Letteratura di Mantova, dove insieme all’illustratrice Veronica Truttero (anche lei fondatrice di Momo) ha presentato “Controcorrente” (Sinnos), Alice è molto soddisfatta del successo ottenuto: “A Mantova abbiamo avuto un ottimo riscontro, le domande dei bambini sono state molto belle ed è stato ancora una volta sorprendente sapere che molti di loro scrivono, magari senza che i genitori lo sappiano”. Con la storia a fumetti di Gertrude Ederle, che 1926 attraversò la Manica a nuoto stabilendo un record imbattuto per 24 anni, Alice si è anche inserita in un filone oggi molto forte, quello dei libri che promuovono talenti femminili e pari opportunità: “La casa editrice Sinnos è da sempre molto attenta a questi temi e già prima del successo di ‘Storie della buonanotte per bambine ribelli’ era uscita con ‘Cattive ragazze’. Sono felice che insieme, in modo sinergico, siamo arrivati all’idea di ‘Controcorrente'”.
Che le piacesse scrivere, Alice lo aveva scoperto da molto piccola: “Dopo aver fatto altre esperienze, tra cui quella del teatro, mi sono arresa al fatto che sì, volevo fare l’autrice. Una della sfide più grandi, fino ad oggi, è stata quella dell’albo illustrato. ‘A casa dell’ape’ gioca sulla linea del tempo, tema di per sé non facile. Il testo è in rima per renderlo più accessibile e vicino ai bambini in età prescolare. Una delle parti più complesse dell’esperimento è stato quello della lingua: volevo che mi piacesse ma che fosse allo stesso tempo adatta”.
Quanto al suo lavoro di libraia, Alice lo vive come un privilegio: “Mi dà la possibilità non solo di incontrare i bambini, di registrarne comportamenti e linguaggi, ma anche di vedere tutto quello che esce. Sono sempre stata convinta che uno scrittore debba leggere molto. Io lo posso fare anche grazie a Momo”.
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