La mamma lo ha preso a cinghiate e a calci fino ad ucciderlo per punirlo per aver fatto la pipì a letto. Poi ha simulato un incidente dicendo che il figlio, due anni, era morto soffocato dopo aver mangiato un frutto. Per questo motivo una donna di 30 anni, Katrina Shangreaux, è stata condannata a 40 anni di carcere da un tribunale di Porcupine, nel South Dakota.
L’autopsia ha stabilito che al piccolo, di nome Kylen, è stata fatale un’emorragia cerebrale ma sul suo corpo sono state trovate bruciature di sigarette e lesioni ai genitali. Per il tribunale statunitense la mamma ha agito con crudeltà e non ha provato rimorso per l’omicidio, avvenuto nel luglio 2016. Anzi, particolarmente agghiaccianti sono state alcune frase pronunciate in aula da parte della donna come quella in cui ha rivelato che il bambino la guardava “storto”.
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