Entrambe mamme se hanno dato il consenso alla fecondazione assistita

“Il figlio voluto dalla coppia omosessuale attraverso il ricorso alla procreazione medicalmente assistita deve trovare tutela anche sotto il profilo giuridico”. Lo ha deciso il Tribunale di Pistoia, che ha così ordinato al comune toscano di Montale di registrare il bambino di una coppia di donne unite civilmente.

Si tratta del primo caso in Italia in cui “la responsabilità genitoriale della madre non biologica sorge per effetto della prestazione del consenso alla procreazione assistita eterologa”. Dopo il decreto di Pistoia, anche il tribunale di Bologna ha stabilito la diretta applicabilità dell’articolo 8 della legge 40/2004 per un’altra coppia omogenitoriale a cui era stata negata la registrazione.

“Una giornata davvero storica”, ha detto Marilena Grassadonia, presidente di Famiglie Arcobaleno.

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