Bimbi picchiati dalle suore perché mangiano troppo lentamente

(foto d’archivio)

Le immagini delle videocamere piazzate dagli inquirenti e le intercettazioni non lasciano spazio a dubbi. I bambini venivano offesi, minacciati e picchiati. D’altronde i segni che restavano sul corpo e nell’anima erano inequivocabili: lividi, rossori, graffi. E poi comportamenti inspiegabili da un giorno all’altro come quello di non voler più mangiare le cotolette perché fanno perdere tempo e in questo caso sarebbe scattato il castigo con la suora che avrebbe lasciato il bambino “lento” in una stanza da solo, al buio.

Un clima di terrore instaurato dalle religiose, due filippine, una indonesiana e la madre superiora italiana. Le “condotte vessatorie”, scrive il gip del Tribunale di Napoli Nord, Valentina Giovanniello, che però ha rigettato la richiesta di arresti domiciliari chiesti dalla procura – erano “frequenti, variegate e reiterate” tanto da determinare nei piccoli “deviazioni comportamentali significative”.

In particolare la madre superiora è accusata di aver coperto le altre tre. Prima ha rassicurato alcuni genitori dicendo che i bambini “dicono solo bugie” poi, di fronte alle insistenze di una madre, ha replicato: “Stai zitta, non parlare. È una vergogna anche per te. Io ti do i soldi basta che non dici niente e poi ti assicuro che non succederà più”.

In questo articolo ci sono 0 commenti

Commenta

g