Gruppi WhatsApp, i genitori di Ravenna scrivono le istruzioni per l’uso

Sorgono in modo spontaneo per passarsi le comunicazioni sulla scuola. Il più delle volte non hanno un moderatore. E capita che prendano una piega inaspettata e difficile da arginare, laddove si finisce per condividere informazioni inutili e fuori tema, se non per litigare e sparlare degli insegnanti, inviare barzellette, perdersi in serie infinite di faccine, grazie, prego. 

Per provare a regolamentare il fenomeno dei gruppi WhatsApp di genitori, il Comune di Ravenna ha coinvolto, all’interno del progetto Agenda Digitale, la cooperativa sociale Villaggio Globale, che giovedì 17 maggio alle 17,30, alla scuola dell’infanzia Gabbiano di via Rotta, coinvolgerà i genitori presenti in due gruppi di lavoro: il primo metterà nero su bianco una serie di regole comuni e consigli d’uso, il secondo ragionerà sulla figura dell’amministratore dei gruppi e su come l’Amministrazione potrebbe sostenerne la funzione.

Prima dei lavori, però, Andrea Caccìa restituirà i risultati dei questionari rivolti nei mesi scorsi ai genitori e alle maestre di sei scuole dell’infanzia comunali. A rispondere sono stati in 136 nel primo caso, in trenta nel secondo.

“Per quanto riguarda le insegnanti – spiega Caccìa – è emerso come il 98% di loro resti completamente fuori dalle chat sia per non essere subissato di richieste fuori dall’orario di lavoro, che per professionalità e per lasciare uno spazio libero alle famiglie. In qualche modo, però, anche se indirettamente le maestre un coinvolgimento lo vivono, sia perché chiedono ai genitori di far girare delle informazioni sui gruppi, sia perché attraverso i gruppi vengono a sapere, magari, di critiche rivolte ai servizi”. I loro consigli fanno appello al buon senso, al rispetto, alla brevità, alla chiarezza, alla privacy.

Direttive che anche i genitori che hanno risposto al questionario, in effetti, confermano: “Il richiamo è all’uso dei gruppi per comunicazioni inerenti la scuola, non per altro. Anche se emerge un bisogno di socializzare e fare rete che vede nelle chat uno strumento utile. Così come un’esigenza di scambiarsi informazioni sull’essere genitori, sulla salute dei bambini e su altre questioni della vita delle famiglie, non certo solo per i compleanni”.

Gli obiettivi finali del progetto sono tre: “In settembre vorremmo distribuire nelle scuole dell’infanzia un opuscolo con le buone regole concordate dai genitori. Nelle riunioni di sezione di inizio anno scolastico, poi, si individuerà un moderatore del gruppo WhatsApp. E non mancherà un incontro per formare gli amministratori delle chat”.

In questo articolo ci sono 0 commenti

Commenta

g