Seggiolini auto: solo un bimbo su due è legato

Oltre 8.100 bambini sono morti in incidenti stradali negli ultimi dieci anni nell’Unione europea. Nel solo 2016 i minori che hanno perso la vita sulle strade europee sono stati 630. A renderlo noto è l’ultimo rapporto del Consiglio europeo per la sicurezza dei trasporti (Etsc). Sotto questo punto di vista il Paese più sicuro dell’Ue per i minori è la Norvegia (3,2 bambini morti in incidenti stradali ogni milione), il più pericoloso la Romania, con un tasso di mortalità (26,4 ogni milione) sette volte superiore. Il dato dell’Italia invece è doppio rispetto al Paese scandinavo (6 morti ogni milione di bambini).

I dati diffusi da polizia stradale e carabinieri poi dicono che nel 2016 vi sono state 61 piccole vittime negli incidenti sulle strade italiane. In particolare l’Italia è maglia nera per l’incidentalità stradale in ambito europeo, con un tasso di mortalità pari a 56,3 (ogni milione di abitanti) a fronte della media europea di 52. Nel 2014 invece il numero di bambini di età tra 0 e 14 anni deceduti in un incidente stradale è stato pari a 62, quasi un bambino su due aveva meno di 6 anni.

Tra le principali cause che contribuiscono agli incidenti naturalmente c’è la velocità. L’Etcs ha sottolineato l’importanza dell’Isa (Intelligence Speed Assistance), un vero e proprio assistente di guida che attraverso una videocamera avverte il guidatore quando supera il limite di velocità e automaticamente limita la velocità del veicolo quando è necessario. Inoltre l’Etcs vuole promuove più campagne informative e ridurre l’Iva dei sistemi di sicurezza per i posti a sedere dei bambini. Dal canto sui il ministero delle infrastrutture e trasporti ricorda che “sebbene l’uso di idonei sistemi di ritenuta sia fondamentale per il trasporto sicuro dei bambini, la percentuale di utilizzo dei seggiolini si attesta, in Italia, attorno al 48%. I valori maggiori si osservano al nord (60%) mentre al sud e nelle isole la percentuale d’uso è molto minore, circa il 17%”. Non solo vi sono genitori che vengono sconfitti dai capricci dei figli e decidono di non legarli perché il bimbo si rifiuta di essere imbracato ma non pochi mamma e papà affrontano superficialmente la questione non assicurando i piccoli al seggiolino in caso di brevi tratti (tipo quelli casa/scuola). Per non parlare poi di quelli che il seggiolini neanche sanno cosa sia e preferiscono trasportare i piccoli in braccio. 

L’uso del seggiolino in auto nasce dalla necessità di tutelare i più piccoli dai traumi che essi possono riportare in caso di incidente stradale. L’articolo 172 del Codice della Strada regola il trasporto dei bambini in auto e prevede che i passeggeri di età inferiore ai 12 anni e di altezza inferiore a m 1,50 siano agganciati a un sistema di ritenuta omologato, adatto al loro peso e alla loro statura. I bambini, a causa del loro peso e statura ridotti rispetto a quelli di un adulto hanno necessità di sistemi di ritenuta appositamente studiati e fissati in modo solidale alla struttura del veicolo.

Secondo un rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità, la differenza nella probabilità di sopravvivenza di un bambino nel caso di un uso corretto del sistema di ritenuta è stimata tra il 70% e l’80%. “Pertanto – chiarisce il ministero – i bambini adeguatamente trasportati hanno una probabilità enormemente più bassa di risultare uccisi o feriti”.

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