Rimini, si amplia il progetto Scuola senza zaino

La scuola Senza Zaino di San Bernardino di Lugo

Prosegue e si amplia il progetto “Scuole senza zaino”, avviato in via sperimentale con una classe terza elementare della scuola San Fortunato di Rimini e che prevede l’abbandono progressivo dello zaino da parte dei giovani studenti e approccio innovativo rispetto alla didattica tradizionale partendo da un modo diverso di vivere gli ambienti, quindi con nuovi arredi e nuovi strumenti per l’insegnamento. Con una determina dirigenziale, l’amministrazione ha approvato la spesa per proseguire nell’arredo degli spazi scolastici, un allestimento che sta procedendo gradualmente per consentire agli alunni di prendere confidenza con gli ambienti. Dopo la classe terza, anche la quarta aderirà al progetto a partire dal prossimo anno scolastico: gli arredi appena acquistati dal Comune saranno quindi destinati all’allestimento della seconda aula e per completare un altro ambiente importante in questo percorso di trasformazione e cioè l’agorà, uno spazio per le attività comuni utilizzata da tutte le classi. Questo spazio, fruibile da tutti gli alunni, sarà allestito con arredi morbidi, spostabili e accostabili alle pareti, in modo da lasciare lo spazio libero, nel caso se ne presentasse la necessità e per offrire configurazioni flessibili, e accoglienti.

“Proseguiamo passo dopo passo in un progetto innovativo e su cui stiamo ottenendo i primi ottimi riscontri – sottolinea l’assessore ai servizi educativi del Comune di Rimini Mattia Morolli –. Si tratta di un percorso graduale che abbiamo avviato grazie alla collaborazione della direzione didattica dell’Istituto comprensivo Marvelli e che già dal prossimo anno abbiamo intenzione di estendere. Stiamo già parlando con i dirigenti di altri circoli didattici per capire come partire e quindi ampliare questa esperienza che mira ad una scuola sempre più ospitale e socializzante, che sviluppi una capacità di risoluzione dei problemi e la collaborazione. La “scuola senza zaino” è un progetto che va oltre il senso letterale della definizione, è infatti un arricchimento pedagogico, un nuovo modo di fare scuola che ha al centro la condivisione e l’autonomia”.

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