Judo per normodotati e disabili, l’eredità di Giulia: “Così onoro mia madre”

Giulia Fiammenghi con uno dei “suoi” bambini

“Non è facile, tante volte mi chiedo se sono all’altezza. Poi penso a lei, alzo la testa e vado avanti. Ce la devo per forza fare”. Giulia Fiammenghi, 32 anni, ha raccolto il timone della madre Tiziana Berti, presidente del’A.s.d. Centro Sport Terapia Judo Ravenna, conosciuta come “l’angelo dei disabili”, scomparsa all’inizio di febbraio. Nonostante la sofferenza di questi mesi, Giulia ce la sta mettendo tutta per preparare l’evento “Le giornate dello sport come integrazione” in programma l’11, il 12 e il 13 maggio al Pala De Andrè.

“Ho avuto momenti di grande sbandamento in seguito alla morte di mia madre – racconta Giulia – e ho sentito molto forte il peso della responsabilità. Lei è stata una pioniera e una colonna nell’ambito dell’integrazione tra disabili e normodotati. La conoscevano in molti. Ma l’iniziativa di maggio, sebbene possa far rima con dolore, potrà anche significare rinascita”.

In palestra Giulia lavora da sempre per preparare i bambini, i ragazzi e gli adulti con disabilità al corso di judo frequentato anche dai normodotati: “Il mio è un lavoro individualizzato nel quale non si cerca solo di sviluppare alcune competenze fisiche ma in cui si imparano le regole, il rispetto per l’altro, la disciplina. Al momento sto seguendo un bambino che ha un disturbo dello spettro autistico e che è anche iperattivo: sarebbe pronto per il corso ma chiacchiera ancora troppo per poterlo frequentare. Ci si arriva poco a poco, con enormi soddisfazioni. Sto anche lavorando con un bambino idrocefalo che ha difficoltà a camminare: qualche giorno fa si è alzato da solo, lasciandomi senza parole. Sono piccoli momenti che emozionano e fanno la differenza”.

All’evento del Pala De Andrè li si potranno assaporare: “Invito tutta la città a emozionarsi nel vedere come persone con disabilità e persone normotate possono fare sport insieme”.

http://www.judoravenna.it/

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