Ravenna, anche le mamme con bimbi speciali possono fare la spesa

Sono stati inaugurati questa mattina all’extracoop di Ravenna, il supermercato del centro commerciale Esp, due carrelli che consentiranno alle famiglie con figli speciali di fare la spesa senza l’ingombro della carrozzina. Il progetto è nato su suggerimento dell’associazione “Il sorriso di Giada”, che ha proposto a Coop Alleanza 3.0 di acquistare i “Caroline’s Cart” direttamente negli Stati Uniti, visto che in Italia non vengono prodotti.

“L’esperienza di fare la spesa è un diritto anche delle persone con bisogni speciali – ha spiegato Matteo Ghetti, presidente della Zona Soci Ravenna – e dobbiamo ringraziare ‘Il sorriso di Giada’ che ci ha spronati a realizzare un progetto che prima era quasi utopico e che da oggi prende invece piede”. E gli ha fatto eco il direttore di territorio Ravenna di Coop Allenza 3.0 Paolo Gabrielli: “In ambienti come questi è importantissimo dare un servizio anche ai genitori dei bambini con disabilità. Non ci siamo dati confini e ci siamo spinti fino agli Stati Uniti per avere i carrelli”.

A contattare Drew Ann Long, la mamma americana che ha creato i carrelli partendo dai bisogni suoi e della sua bambina con la sindrome di Rett, è stata una volontaria dell’associazione, Marianna De Benedictis: “Da quel momento è nata una bellissima amicizia. La ringraziamo a distanza per averci guidate in questo progetto. Non può essere un sacrificio enorme fare una cosa semplice come la spesa, insieme ai propri figli”.

A confermalo, il motore di tutto, Pamela Zingale, presidente della onlus e mamma di Giada: “Rilevando i bisogni delle mamme con figli speciali, ci siamo resi conto di quanto difficile fosse poter fare la spesa. Ringrazio mia figlia che ogni giorno mi dà il coraggio di puntare in alto e provare a cambiare le cose, alleggerendo le famiglie. Questa di oggi è per me una grande vittoria”.

Presente all’inaugurazione anche Ouidad Bakkali, assessore del Comune di Ravenna all’Istruzione: “Il progetto dei carrelli è la dimostrazione concreta che c’è ancora una comunità che tiene, che le cose possono circolare nel mondo giusto nonostante si pensi che ai deboli vengano tolti continuamente diritti, che associazionismo, istituzioni e mondo produttivo possono dialogare e realizzare cose importanti. Questo è l’esempio di come si deve lavorare. Spero che altre realtà seguano l’esempio di extracoop. L’altro ieri è stata la Festa della donna, sottolineo ancora una volta quanto la cura sia sulle spalle delle mamme e quanto, quindi, le donne abbiamo bisogno di spazi di autonomia”.