La dietista: stop al sale in 5 mosse

Per aiutare i cittadini ad un uso più consapevole del sale l’Ausl di Imola ha aderito alla campagna promossa dalla Wash (World action on salt & health) e promossa anche dalla Società italiana di nutrizione umana e dal Gruppo intersocietario per la riduzione del consumo di sodio in Italia. In questi giorni saranno distribuiti a medici di base, pediatri, farmacie e associazioni di categoria materiale esplicativo con consigli utili al riguardo.

La campagna 2018 – spiega Chiara Cenni, dietista dell’Ausl di Imola – è dedicata a sensibilizzare i consumatori sulle modalità pratiche per la riduzione del consumo di sale e sono state identificate cinque ‘vie’ per ridurne il consumo in modo semplice e alla portata di tutti: controllare sempre l’etichetta, scegliere pane, cracker e prodotti da forno meno salati, eliminare la saliera dalla tavola, fare un uso generoso di spezie ed erbe aromatiche al posto del sale e preferire frutta e verdura fresca”.

La maggior parte del sale entra nella nostra alimentazione in modo non consapevole. “Il primo passo – continua la professionista dell’Ausl imolese – è quindi evitare i cibi dichiaratamente salati (es. snack e patatine in busta), ma anche limitare i salumi, i formaggi stagionati e gli alimenti conservati in generale (es. tonno in scatola, verdure sott’olio o sotto aceto, legumi in barattolo ecc), oltre che alimenti “insospettabili” come il pane (escluso il pane insipido tipo toscano) ed i suoi derivati”.


Il sale è un elemento indispensabile per la vita, ma consumarne in eccesso favorisce l’ipertensione arteriosa e quindi malattie cardiovascolari come infarto e ictus, oltre che disfunzioni renali, osteoporosi e tumore allo stomaco. In Italia un adulto consuma in media circa 10 grammi di sale al giorno, il doppio della quantità raccomandata dai LARN 2014 (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana). Dimezzare da 10 a 5 grammi l’assunzione di sale riduce del 23% il rischio di avere un ictus e del 17% quello di avere una malattia cardiaca. Su scala mondiale, questa percentuale si traduce in oltre 1 milione di vite salvate ogni anno.

A tal proposito ricordiamo anche la campagna “Pane meno sale”, realizzata nell’ambito dell’accordo tra Regione Emilia Romagna e le associazioni regionali dei panificatori per la produzione di pane a ridotto contenuto di sale. I panificatori che aderiscono all’iniziativa sono riconoscibili tramite la vetrofanie con il logo e lo slogan della campagna “Pane meno sale. Più salute con meno sale” insieme al cuore sorridente del logo “Guadagnare in salute”. Diminuire gradualmente la quantità di sale non è difficile – conclude la dietista – e permette di rieducare il gusto a cibi meno salati, ritrovando il sapore autentico”.

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