“Vedo molte coppie litigare, entrare in conflitto e separarsi anche per problemi legati alla sessualità”. Donatella Tarozzi, ravennate, è la mediatrice familiare che insieme a Ilaria Cerioli e Francesca Mazzoni conduce la rassegna “Evulvendo” al Tribeca di Ravenna (il prossimo incontro, “Buonasera, il piacere è mio”, è in programma domani sera alle 20,30). Poco a poco si è avvicinata anche agli studi sulla sessualità per una tendenza sempre più frequente registrata nel suo studio: “Nelle relazioni delle coppie che incontro vedo spesso un calo dei rapporti sessuali, una diminuzione del desiderio ma soprattutto la convinzione che tutto questo sia normale e fisiologico. Credo che, di base, ci siano ancora troppi tabù e una forte disinformazione”.
Non a caso Donatella Tarozzi conduce i laboratori “I dialoghi della vagina” dedicati ogni volta a un gruppo di una decina di donne che chiama “Passa-parola”: “Anche con le amiche, le donne nascondono alcune cose. Penso alla maternità: i famosi quaranta giorni di astinenza sessuale da rispettare non sono una verità assoluta. Il parto è uno tsunami dal punto di vista fisico. La donna è il più delle volte provata e concentrata solo sul bambino. Ma non vale per tutti: c’è anche chi non vive alcun calo del desiderio. Io parto da questo presupposto: ogni persona è diversa e quindi anche ogni vagina è diversa”. Ed è qui che può innescarsi il circolo vizioso: “Se è vero che alcune donne, quando hanno un bimbo piccolo, escono dalla coppie e fanno solo le mamme, è altrettanto vero che non tutti gli uomini riescono o vogliono incarnare quel ruolo di protezione della coppia e della diade madre-figlio che spetterebbe loro: se invece di occuparsi della spesa, delle bollette e di preparare la cena si rifugiano in se stessi, lamentandosi solo della mancanza di attenzioni, non favoriranno un nuovo avvicinamento da parte della compagna e la ripresa della vita sessuale. Insomma, bisogna che tutti si mettano in discussione”.
E per Donatella Tarozzi c’è anche un problema educativo: “Quanti genitori parlano ai figli di sessualità? Quante mamme parlano ai loro figli maschi di piacere? Uno dei grandi problemi che arrivano nel mio studio è il mancato raggiungimento dell’orgasmo femminile. I motivi? Diversi uomini non sanno come far provare piacere alla propria compagna, così come diverse donne – per imbarazzo – non avanzano richieste. E così finiscono per pensare, mentre fanno l’amore, se per cena è più indicato lo spezzatino o la seppia con i piselli. E alla fine del rapporto magari dicono che sì, hanno goduto. Ma in realtà stanno pensando che è meglio preparare lo spezzatino”.
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