Gender, famiglia chiede di eliminare da scuola un libro di Bianca Pitzorno

“Posso dirvi che sono esterrefatta?”. Sono le parole che Bianca Pitzorno, una delle più grandi scrittrici italiane per l’infanzia, ha scritto ieri sul proprio profilo Facebook ufficiale in merito a una notizia pubblicata un anno e mezzo fa sul sito Osservatorio Gender. Secondo il portale una famiglia di Carpi, dopo aver fatto cambiare scuola al proprio figlio perché gli insegnanti professavano la teoria gender (per chi non lo sapesse, la teoria in base alla quale insegnare i valori della diversità e fare educazione all’affettività, così come occuparsi di educazione di genere, significa trascinare i bambini e i ragazzi sulla via dell’omosessualità e della transessualità) hanno scoperto che nella seconda scuola, la Collodi, esiste un libro a loro detta pericoloso, “Ascolta il mio cuore” della Pitzorno.

Il passaggio che avrebbe lasciato i due genitori esterrefatti sarebbe questo:

“E poi le donne a fare i toreri non ce le vogliono” – aggiungeva Gabriele dispettoso.
“Bè vuol dire che cambierò sesso” – pensava Prisca.
Elisa le aveva mostrato, su una rivista medica dello zio Leopoldo, la foto di un camionista svedese che si era fatto fare un’operazione ed era diventato una bellissima ragazza.
“Se fossi maschio potrei anche fare il mozzo su una nave mercantile e andarmene in giro per il mondo” – pensava Prisca.
(…) “Va bé, vuol dire che prima mi sposerò e avrò i miei diciassette bambini, e solo dopo cambierò sesso e farò il torero”. Era un pensiero consolante avere quella doppia possibilità grazie al progresso della scienza.

I due genitori hanno chiesto al preside della scuola la rimozione del libro dalla biblioteca scolastica, “in quanto lesivo e diseducativo per la morale dei bambini”. Richiesta negata. 

Bianca Pitzorno ha ringraziato, oltre ai suoi migliaia di lettori, il preside, gli insegnanti, il personale della biblioteca. E ha aggiunto: “Comincio ad avere paura. Non per me, che ormai la mia vita l’ho vissuta, ma per chi è bambino oggi, a cominciare dal piccolino di Carpi, controllato ossessivamente dalla madre ‘casalinga’, spostato di scuola in scuola chissà con quali spiegazioni… E se da grande dovesse rivelare di avere tendenze omosessuali, come verrà trattato da genitori tanto attenti al suo benessere? Verrà data la colpa a me, e lui sottoposto a elettroshock come il partner più giovane, 22enne, del ‘caso Braibanti’ ? E poi, comunque, tutti i bambini, a prescindere di chi ameranno da adulti, che mondaccio li aspetta? Questo è solo un segnale. Staranno tornando i roghi? Sapete perché li chiamavano (chiamano) ‘finocchi’? Perché la carne bruciata mandava un cattivo odore, e allora si aggiungevano alle fascine mazzi e mazzi di finocchi per profumare l’aria”.

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Commenti:

  1. A me spaventa invece la dittatura ideologica in sé a prescindere dal contenuto, che è anche scientificamente opinabile…
    Eh no cari miei! Decido io come educare i miei figli al rispetto dei principi costituzionali di libertà, uguaglianza e parità sociale. Non si possono osannare i principi democratici e costituzionali e poi non rispettare chi la pensa diversamente … Non sarebbe certamente la teoria gender a tutelare eventualmente i miei figli , qualora manifestassero orientamenti sessuali diversi. I miei figli sono ormai dei ragazzi e quando hanno sentito parlare del gender sono dovuta intervenire, perché ancor prima di affrontare l’argomento in casa, hanno avuto una reazione di totale rifiuto in quanto l’hanno vissuta come un’imposizione esterna e soprattutto come una minaccia per la loro integrità psicofisica di adolescenti…praticamente la teoria gender ha sortito l’effetto opposto e sono dovuta intervenire per salvaguardare quei principi sacrosanti di rispetto e tolleranza che sono alla basse dell’educazione Che hanno ricevuto!

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